Artistica

Vanessa Ferrari, la lettera del ritiro: “Ho scritto pagine di storia. Ho esaudito tutti i sogni di una bambina di 6 anni”

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Vanessa Ferrari / Lapresse

Vanessa Ferrari ha annunciato il proprio ritiro dall’attività agonistica: la Farfalla di Orzinuovi saluta il palcoscenico a quasi 34 anni, dopo aver scritto pagine memorabili di storia della ginnastica artistica ed essere stata un punto di riferimento dello sport tricolore per praticamente due decenni. La fuoriclasse bresciana ha appeso il body al chiodo dopo aver collezionato risultati impensabili per un’atleta italiana, rivoluzionando la Polvere di Magnesio alle nostre latitudini e dando un nuovo volto al settore femminile.

La Campionessa del Mondo all-around nel 2006 (unica azzurra a trionfare in ambito iridato sul giro completo) aveva anticipato il proprio commiato nella mattinata di ieri, poi in tarda serata è arrivato anche un post pubblicato sui profili social. Una vera e propria lettera con cui ha voluto salutare il proprio pubblico e il suo amato sport, che ha saputo interpretare in maniera encomiabile e a cui ha donato tutto quello che poteva, non fermandosi mai di fronte nemmeno ai tanti infortuni.

Vanessa Ferrari ha fatto calare il sipario dopo aver conquistato la medaglia d’argento al corpo libero alle Olimpiadi di Tokyo 2020, aver partecipato ai Giochi per ben quattro volte e aver inseguito la quinta convocazione a cinque cerchi, frenata prima di Parigi 2024 dall’ennesimo problema fisico (negli ultimi tre anni, dopo il podio in Giappone, non l’abbiamo più ammirata in gara).

IL MESSAGGIO DI VANESSA FERRARI

C’è voluto del tempo per trovare il coraggio di scrivere queste parole… Era il lontano 1997 quando entrai per la prima volta in una palestra di ginnastica. Ero solo una bambina ammaliata da questo sport e iniziò tutto per gioco. Facevo ginnastica ma col tempo sono diventata parte di essa e della storia di questo sport. L’ho amata e in certi momenti, quelli difficili, anche detestata. Ho iniziato presto a collezionare grandi successi, in tempi in cui per un’italiana affrontare faccia a faccia le super potenze mondiali, della ginnastica, era impensabile. Ma questi successi si sono sempre alternati a gravi infortuni e delusioni.

Nonostante tutto ho sempre continuato a lavorare senza sosta e per tutti questi anni non ho fatto altro che inseguire grandi traguardi e questi hanno dato un senso alla mia vita, alla fatica e ai sacrifici. In quasi 20 anni al vertice ho collezionato medaglie in ogni competizione. Campionessa del Mondo quando non avevo ancora 16 anni, poi una lunga collezione di medaglie fino a quella olimpica a 31 anni, alla quarta Olimpiade. Siccome gli infortuni mi hanno tolto tante possibilità, quelle a disposizione non ho mai voluto sprecarle e così ho provato anche a inseguire una quinta Olimpiade, perché sapevo che sarebbe potuta essere alla mia altezza.

Ero consapevole però che sarebbe stato difficile ma ho lavorato comunque dando il massimo e anche se l’ennesimo infortunio mi ha tolto questa possibilità mi ha dato modo di non avere alcun rimpianto. Ho scritto tante pagine di storia e spero che queste rimangano indelebili, ora però questo capitolo della mia vita è finito. Si chiude qui la mia carriera da ginnasta. Credo di aver esaudito tutti i sogni sportivi di quella bambina che, all’età di 6 anni, disse ai suoi genitori: “Voglio fare ginnastica!”.

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