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Alessandro Fusco: “L’Italia è cresciuta mentalmente. Abbiamo studiato l’Argentina e non sottovalutiamo la Georgia”

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Alessandro Fusco
Fusco / IPA Agency

È il momento del grande rugby internazionale, con i test match autunnali che hanno vissuto un antipasto lo scorso week-end, ma che entreranno nel vivo questo fine settimana. E tra le sfide ci sarà quella dell’Italia contro l’Argentina, prima di affrontare la Georgia e gli All Blacks. E nel gruppo azzurro è tornato, grazie alle buonissime prestazioni offerte con le Zebre, anche il mediano di mischia Alessandro Fusco, che abbiamo sentito proprio alla vigilia di queste Autumn Nations Series.

Alessandro, l’Italia quest’anno ha disputato un Sei Nazioni di qualità, dove solo la partita con l’Irlanda vi ha visto non giocarvela alla pari, mentre anche quest’estate avete chiuso con due vittorie in tre partite. Ora affrontate Argentina, Georgia e Nuova Zelanda. Con che spirito vi arrivate?
“Sicuramente c’è voglia di continuare a far bene, di crescere come gruppo, far squadra. La mentalità è quella giusta, siamo arrivati al raduno tutti con la voglia di lavorare, di impegnarci al massimo. Saranno tre sfide importanti, ogni partita è molto diversa dall’altra, ma ragioniamo partita dopo partita, a iniziare dalla sfida con l’Argentina”.

Parlando proprio di Argentina, ha battuto All Blacks, Springboks e Wallabies quest’anno nella The Rugby Championship. Sarà un esordio sicuramente difficile per voi. Quali saranno i particolari su cui porre più attenzione per puntare ad una vittoria?
“Tutti abbiamo visto il Championship e sappiamo che squadra arriva. Anche loro hanno un tour di novembre molto duro, dopo di noi affrontano Irlanda e Francia, e noi abbiamo studiato i loro punti di forza e deboli per capire cosa dobbiamo fare in campo. Sappiamo che sarà una partita dura, ma alla fine sarà il campo a dimostrare chi si è preparato meglio”.

In passato spesso l’Italia ha faticato di più nelle partite che “doveva vincere” rispetto a quelle dove non era favorita alla vigilia. State lavorando anche su questo in vista della partita contro la Georgia, che per tutti è una “must win”?
“Come ti ho detto, noi siamo concentrati sull’Argentina in questo momento, pensiamo a questa partita, anche se vogliamo giocare bene in tutte tre. Quello che posso dire è che, anche se nell’ultimo periodo non sono stato convocato, arrivando in raduno e guardando le partite dell’Italia ho visto un gruppo che è cresciuto tanto mentalmente, quindi non credo che si farà l’errore di sottovalutare la Georgia o di prendere la partita sottogamba”.

Parliamo di te. Tu arrivi da una famiglia a dir poco rugbistica. Quando hai iniziato a giocare a rugby e hai mai praticato altri sport a livello agonistico?
“Io ho fatto tanti sport fin da piccolo, dal judo allo sci, oltre al rugby, che ho iniziato subito verso i 5 anni”.

Parlavamo di famiglia. Tuo papà Lorenzo, tuo prozio Elio, una leggenda per il rugby italiano, suo figlio, anche lui Alessandro, tutti mediani di mischia. Quanto ha influito questo DNA nella tua scelta di giocare a rugby e quanti consigli hai avuto in famiglia nel corso della tua carriera?
“Sicuramente ha influito molto sull’iniziare a giocare a rugby, grazie a mio padre che mi ha portato al campo da bambino. Papà mi ha sempre allenato fino ai miei 15 anni, tanto di quello che so lo devo a lui, prima di quello che ovviamente ho imparato in Accademia e poi alle Zebre. Ma la mia carriera ora me la sto costruendo io”.

Oltre al rugby quali sono le tue passioni. Cosa fai nel tempo libero?
“Studio, mi sono laureato in Scienze dei Servizi giuridici e ora sto studiando Giurisprudenza. Quindi nel tempo libero studio molto, poi esco con i compagni di squadra a Parma, al cinema o a cena”.

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