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Ambesi sul processo di Sinner: “Gli avvocati non l’hanno abbreviato, i tempi potrebbero essere lunghi. C’è poco buon senso”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Massimiliano Ambesi si è soffermato sulla vittoria del tedesco Alexander Zverev al Masters 1000 di Parigi-Bercy, con l’annessa ascesa al secondo posto del ranking ATP alle spalle di Jannik Sinner: “Zverev ha ottenuto più punti in assoluto sulla terra battuta in questa stagione, complici i patemi di Alcaraz e Sinner in quella parte della stagione. Mi aspettavo più lotta viste le partite precedenti di Humbert, ma sul servizio di Zverev non si gioca. Sarà un avversario duro da affrontare a Torino e credo che possa arrivare da numero 2 agli Australian Open, a meno che non arrivino risultati a sorpresa alle Finals. Quando serve così è difficile giocarci contro, anche perché di rovescio ti fa male e di diritto è cresciuto: è partito come predestinato e ora sta iniziando a raccogliere, questa è la migliore stagione della sua carriera“.

Il telecronista di Eurosport ha proseguito nella propria analisi durante l’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Nei giochi decisivi ho visto Alcaraz in difficoltà, poi magari con il tempo imparerà. Il contorno può condizionare e a Parigi ha avuto il suo peso, Humbert ci gioca su questa cosa. Alcaraz si è lamentato della velocità di Bercy, ma l’impressione è che l’anno scorso a Torino la palla viaggiasse di più, quindi rischia di andare ancora in difficoltà“.

Massimiliano Ambesi si è soffermato a lungo sul ricorso presentato dalla WADA, che naturalmente pesa su Jannik Sinner: “Nella vicenda Sinner c’è poco buon senso ed è difficile capire quale sarà lo scenario. Diverse figure stanno prendendo una netta posizione contro WADA. Non sta più trapelando nulla e sul fatto che la tempistica porti a un’eventuale sentenza dopo gli Australian Open mi sembra che non ci siano più dubbi. Esisterebbe una via abbreviata, ma la può chiedere chi viene chiamato in giudizio, quindi Sinner, ma gli avvocati di Sinner non l’hanno chiesta e non la faranno. I tempi potrebbero essere anche più lunghi di quanto si sta scrivendo in giro. Mi è sempre più difficile capire dove voglia andare a parare WADA, sono perplesso sull’iniziativa del ricorso, attendo di leggere qualche carta e farmi un’idea più precisa: io non avrei mai fatto ricorso. C’è questa fobia del niente: che aiuto dà il Clostebol, è da anni ’80, stiamo parlando di professionisti e non di dilettanti. Tutto questo deve portare a una rivisitazione della normativa antidoping“.

Ci avviciniamo alle ATP Finals di Torino, che scatteranno domenica 10 novembre, ma al momento non è ancora completo il quadro dei qualificati e saranno decisivi gli ATP 250 di Metz e Belgrado, le cui finali sono previste sabato: “C’è il rischio che sabato qualcuno giochi le finali a Metz o Belgrado e poi domenica giochi a Torino: mi sembra una forzatura. Io penso che Sinner giochi domenica, non ho grossi dubbi: è un vantaggio di recupero per il numero 1 del mondo, oltre che per un discorso di pubblico”.

Un passaggio anche su Novak Djokovic, la cui presenza alle Finals è in dubbio: “Qualcuno diceva che Djokovic sarebbe precipitato in classifica non andando alle Finals, ma potrebbe fare gli Australian Open come testa di serie n.8 o n. 9, per me i conti se li è fatti“.

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