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ATP Finals, il girone di Alcaraz: Zverev e Rublev sfide ostiche, Ruud abbordabile

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Alcaraz - Panoramic/SIPA/SIPA / IPA

Il primo passo della ATP Finals è stato fatto. Sono stati sorteggiati i gruppi in cui sono stati divisi i migliori otto giocatori del 2024, o almeno otto dei nove migliori vista l’assenza di Novak Djokovic. C’era attesa per la composizione dei due gironi, poiché esisteva la possibilità che Jannik Sinner e Carlos Alcaraz potessero scontrarsi già in questa prima fase. Non è andata in questo modo, ma l’iberico non può di certo sorridere, trovando quasi lo stesso girone dello scorso anno.

Perché alla fine, inserito nel gruppo Newcombe, si ritrova contro al numero 2 del mondo, il tedesco Alexander Zverev che ha alzato al cielo il trofeo di Parigi-Bercy, settimo 1000 della sua carriera. Il teutonico appare più in fiducia e al momento anche più pronto su indoor rispetto all’iberico; ieri i due hanno giocato due set di allenamento Alcaraz ha preso una brutta imbarcata, con tanto di racchetta scaraventata sul cemento: non il miglior viatico per cominciare.

Sicuramente più abbordabile il giocatore uscito dalla terza fascia, Casper Ruud. Che sta vivendo un momento abbastanza difficile: dal post Laver Cup ha vinto una sola partita, al debutto di Stoccolma contro Lorenzo Sonego, a fronte di sei sconfitto. Tra i quattro giocatori di questo raggruppamento, appare quello meno attrezzato.

Anche perché in ultima fascia è capitato Andrey Rublev. Il russo è al solito schiavo delle sue nevrosi, ma è uno che sul cemento sa starci più che bene, soprattutto indoor. Non è un caso che sei dei suoi sedici trionfi arrivino in queste condizioni, nonostante non siano tra quelli più importanti della carriera e che un’affermazione al coperto manchi dall’ottobre 2022. Lo scorso anno fu Carlitos a vincere 7-5 6-2, ma la replica non è automatica, soprattutto se il russo dovesse essere in pace con sé stesso.

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