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Basket
Basket femminile, perché le qualificazioni dell’Italia agli Europei 2025 sono… fittizie
Dopo un anno senza incontri, data (anche) la formula a sei partite per raggruppamento, l’Italia torna a cimentarsi nelle qualificazioni agli Europei femminili che andranno in scena nel 2025. Finora il bilancio è di 2-0 dopo i successi nei confronti di Grecia e Germania negli scorsi due confronti, ed adesso ci sarà la sfida alla Cechia in quel di Genova e, poi, alla Grecia a Chalkida.
Il tema principale del girone I delle qualificazioni continentali è che si tratta di un raggruppamento interamente formato da selezioni che hanno già in tasca il pass per l’edizione ventura. Questo accade, infatti, perché la rassegna europea è stata assegnata in coabitazione a quattro Paesi diversi: Italia (PalaDozza, Bologna), Cechia (Winning Group Arena, Brno), Amburgo (Edel-optiks.de Arena, già Inselparkhalle) e Pireo (Stadio della Pace e dell’Amicizia, che verrà usato anche per le fasi finali).
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Come fare con le squadre già qualificate? Invece di inserirle in gironi differenti e con selezioni che la qualificazione dovevano conquistarsela, si è deciso di utilizzare un girone a parte, appunto il girone I, nel quale Italia, Cechia, Germania e Grecia possono disputare incontri di alto livello senza dover avere nessun tipo di pressione. Questo, appunto, perché i Paesi ospitanti sono già per definizione dentro.
O meglio, una ne esiste, ed è legata al ranking mondiale. E, di riflesso, anche alle teste di serie, perché da lì arriverà la divisione delle urne quando si tratterà di effettuare, una volta chiuse le qualificazioni nel prossimo febbraio, il definitivo sorteggio che aiuterà a capire quali potranno essere le prospettive non solo dell’Italia, ma anche delle altre selezioni al via. Chiaramente il primo passo sarà migliorare lo scoglio degli ottavi di finale sul quale si è finiti nelle ultime tre edizioni.