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Biathlon, Braisaz-Bouchet: “Voglio vincere la Coppa del Mondo, è come il Sacro Graal”. Justine, in realtà, tu concorri per qualcosa di più!

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Justine Braisaz-Bouchet - Lapresse

“L’anno scorso non credevo di poter lottare per la Coppa del Mondo. Mi è mancato qualcosa per vincerla, ma penso di aver capito l’errore commesso. Faticavo a prendere sonno prima delle gare e questa dinamica mi ha sicuramente penalizzata, perché dormire è fondamentale per recuperare dagli sforzi. Il riposo, a questo punto della mia carriera, è importantissimo.

Non è facile combinare due vite, mamma e biathleta, ma il mio sogno resta quello di conquistare la Sfera di cristallo. Mi rendo conto di avere poche stagioni per coronarlo, ma si tratta dell’obiettivo principale per il 2024-25. Prima però ci sono i Mondiali e, dopo di essi, spero di essere ancora in corsa per la classifica generale. Se sarà così, farò di tutto per impormi. La Coppa del Mondo è il Sacro Graal del biathlon”.

Parole e musica di Justine Braisaz-Bouchet, che ha rilasciato queste dichiarazioni in un’intervista pubblicata da Nordic-Magazine la scorsa settimana. Parole significative, quelle della francese, dalle quale si evincono una notevole capacità di analisi e una grande lucidità, sia su sé stessa che sul valore da assegnare ai traguardi. Al di là della retorica olimpica, la conquista della Coppa del Mondo è qualcosa di più significativo e difficile per qualsiasi atleta, perché non si ragiona su una gara secca, bensì sul merito di essere il numero uno nell’arco di quatto mesi.

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Proprio alla luce di questa perspicuità, ci si permette di far notare alla ventottenne transalpina come, nella realtà dei fatti, sia in corsa per un compimento ancor più grande. Lei ha già vinto l’oro olimpico e quello mondiale. Le manca, dunque, solo la Sfera di cristallo per fregiarsi della “Triplice Corona”.

A oggi, solo sette biathlete si sono messe sul capo la “Triple Couronne”. In rigoroso ordine cronologico si parla di Kati Wilhelm, Andrea Henkel, Magdalena Neuner, Tora Berger, Darya Domracheva, Laura Dahlmeier e Marte Olsbu Røiseland. Quattro tedesche, due norvegesi e una bielorussa. La Francia, nonostante la sua grandissima tradizione, non ha ancora prodotto una donna in grado di completare il cerchio.

Vincendo la Coppa del Mondo, Braisaz-Bouchet diverrebbe la prima transalpina di sempre a conseguire il massimo obiettivo del biathlon. Dopodichè, la parola passerebbe alle italiane. A Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi manca, invece, l’oro olimpico. Nel loro caso, se ne riparlerà tra quindici mesi

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