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Billie Jean King Cup 2024: le favorite. Quadro incertissimo tra Italia, Cechia e USA. Occhio alla Polonia

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Paolini / LaPresse

C’è tanta, anzi tantissima, incertezza circa il ruolo delle possibili favorite in chiave Billie Jean King Cup 2024. Le Finals si aprono nel segno del caos più totale, anche perché una delle poche certezze, cioè la completezza della Cechia, è stata sgretolata dalla notizia lanciata nella serata di ieri da Karolina Muchova. Per lei, infatti, niente Finals, ed è un colpo doloroso per le ambizioni della squadra messa insieme da Petr Pala. Certo, ci sono Linda Noskova e Marie Bouzkova, ma la Muchova degli ultimi mesi legittimava a far sognare in grande, oltretutto con Katerina Siniakova a presidiare la questione doppio.

In questo modo le situazioni possono variare davvero tanto. La zona di tabellone delle ceche, innanzitutto, è anche quella dell’Italia, che ha una sorta di assicurazione sulla vita grazie a Jasmine Paolini e al doppio con Sara Errani, sempre fermo restando che la questione della seconda singolarista andrà valutata direttamente sul posto da Tathiana Garbin. Le azzurre arrivano decisamente attrezzate, in un modo che forse solo gli USA possono ritenere di avere in pari grado. E questo anche senza Jessica Pegula, dal momento che Danielle Collins (che non si ritira più nel 2024) ha le carte in regola per dare un colpo di coda a una stagione che, dopo Wimbledon e Olimpiadi, è decisamente andata in calando. Ampie anche le scelte per il doppio, anche se si dovrebbe puntare su Dolehide/Townsend (anche se si può immaginare come Lindsay Davenport possa pensarla diversamente).

Ma, se gli States si trovano nella parte alta del tabellone, in quella bassa è proprio lo spicchio della Cechia a presentare forse la maggiore tra tutte le mine vaganti: la Polonia. Lo status arriva già solo con la presenza di Iga Swiatek, che ritorna dopo parecchio tempo ad aiutare il suo Paese e cambia di molto le prospettive a disposizione di Dawid Celt. Rimane, certo, il problema del doppio, che la numero 2 del mondo non gioca da tre anni e in cui è difficile capire a quale coppia possa realmente affidarsi il capitano polacco. Sotto questo punto di vista va (un po’) meglio alla Spagna di Paula Badosa, da non sottovalutare in fatto di variabile impazzita.

C’è il capitolo Canada: la squadra detentrice del titolo sarà verosimilmente obbligata ad affidarsi tanto a Leylah Fernandez quanto al doppio formato da lei e Gabriela Dabrowski. Difficile, del resto, immaginare qualcosa di diverso nel momento in cui le opzioni sono quelle del 2023 e sembra difficile che Marina Stakusic possa ripetere il filotto che ha consentito alle canadesi di trionfare a Siviglia. Da quelle parti, soprattutto parlando di Gran Bretagna nei quarti, i rischi sono elevati.

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