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Boxe, i ranking mondiali degli italiani professionisti. Etinosa Oliha primo sfidante tra i medi IBF

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Etinosa Oliha / IPA Sport

Andiamo nei meandri dei vari ranking mondiali nei quali gli italiani, a livello professionistico, possono dire di essere tra i migliori 15 pugili nelle varie categorie. Questo, naturalmente, può variare per varie ragioni, perché tra le varie sigle possono verificarsi situazioni ben differenti. A proposito di sigle, qui naturalmente si prenderanno in esame solo le quattro maggiori, vale a dire WBA, WBC, WBO e IBF.

Iniziamo dai pesi massimi, dove un nome l’Italia lo ha in quota IBF, dove il primo e il secondo posto sono attualmente vacanti. Si tratta di Guido Vianello, che è in questa sede 14° in una zona nemmeno lontana da Derek Chisora (decimo) e Anthony Joshua (ottavo e ormai in caduta libera). Lo stesso Vianello era anche nei primi 15 WBC, ma ne è uscito all’aggiornamento del 21 ottobre.

Passiamo ai pesi medi, dove un azzurro che conta eccome c’è. Parliamo di Etinosa Oliha, che a suon di vittorie (21, da imbattuto) si è guadagnato la seconda posizione del ranking IBF, con la prima vacante: nei fatti è pronto per diventare sfidante al titolo mondiale attualmente detenuto (anche per la WBO) dal kazako Janibek Alimkhanuly. Il pugile astigiano è anche quinto per la WBC e settimo in quota The Ring.

Si passa poi ai superpiuma, ed è inevitabile tornare al nome di Michael Magnesi, che sta cercando di riguadagnarsi una scalata che gli dia opportunità in quota mondiale, più dal lato WBC. In questa fattispecie il Lupo Solitario italiano è ottavo all’ultimo aggiornamento della sigla appena citata del 21 ottobre, mentre è nono per quel che riguarda l’IBF.

C’è poi un caso di estrema particolarità, perché alla prova dei fatti non ha più ragion d’essere. Riguarda Luca Rigoldi, classificato 13° nell’aggiornamento WBC del 21 ottobre. C’è però un problema: a 31 anni il pugile vicentino ha deciso di ritirarsi, pubblicando in tal senso l’ormai nota lettera dal titolo Nostalgia.

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