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Coppa Davis, Spagna ammutolita. Koolhof/van de Zandschulp piegano Alcaraz/Granollers: mesto addio per Nadal

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van de Zandschulp / LaPresse

Poteva essere l’ultimo giorno per due, ma alla fine lo è solo per uno. E quell’uno è Rafael Nadal. Festa olandese a Malaga, con Wesley Koolhof (l’altro candidato all’addio oggi) e Botic van de Zandschulp che sovvertono tutti i pronostici della vigilia e battono Carlos Alcaraz e Marcel Granollers per 7-6(4) 7-6(3). La Spagna, che era data co-favorita con l’Italia, esce di scena e a questo punto le opzioni del tabellone nella parte bassa diventano difficili da prevedere.

Nei primi quattro turni di servizio l’unico ad avere qualche sofferenza è van de Zandschulp, che si ritrova a dover annullare una palla break e lo fa senza troppe complicazioni. In generale, sono i due olandesi. L’occasione tocca proprio agli oranje pochi minuti dopo, sul 3-3, con Granollers che servendo da destra ha più di un problema, ma da sinistra trova due importanti prime centrali (15-30 e 30–40) che lo salvano, anche con il contributo di un ottimo Alcaraz a rete. L’opportunità gli spagnoli se la guadagnano sul 3-4, ma è proprio il murciano a mandare in rete la risposta di dritto sulla prima di Koolhof.

Anche sul 4-4 game durissimo da tenere per il duo olandese, poi non ci sono più particolari problemi e si va al tie-break dopo oltre un’ora. Il primo minibreak è di van de Zandschulp, che infila la prima non incisiva di Granollers con il passante. Il recupero spagnolo è immediato, con Alcaraz che infila un lob precisissimo, Koolhof che recupera chissà come e Granollers che riesce a chiudere. Il tie-break si trasforma realmente in una specie di Koolhof-Alcaraz: pazzesco il nono punto con il quale l’olandese offre a van de Zandschulp i due servizi per chiudere. E così, dopo un’ora e 10 minuti, è 7-4.

Prova a salire in cattedra Alcaraz nel terzo gioco del secondo parziale, ed è lui a procurare le due palle break alla Spagna; ci ripensa Koolhof a togliere dai guai quelli che, a conti fatti, sono gli ospiti della fattispecie. Di chance ne arriva una terza, però, e stavolta sulla seconda di van de Zandschulp il murciano si toglie la palla dal corpo e trasforma tutto in un vincente di dritto dentro il corridoio: 2-1 per gli iberici. Il problema diventa il turno di battuta di Granollers, che va sotto 0-30 e si prende una risposta di dritto di Koolhof sulla mezza riga del corridoio per il 30-40. La situazione viene salvata, ma sul 4-3 si ripresenta lo stesso problema, stavolta in formato 15-40. La seconda palla break è quella giusta, con il dritto di van de Zandschulp che infila i due iberici e rimette tutto in parità.

Il momento di fuoco continua per gli olandesi, che infilano sette punti consecutivi, trovandosi sul 5-4 0-30. Alcaraz viene graziato da una risposta fuori di millimetri di Koolhof, poi è il murciano a servire troppo bene per il 5-5 e a togliere dai guai Granollers presidiando la rete per andare (di nuovo) al tie-break. Dopo sei punti senza che nessuno riesca a fare granché, ci pensa van de Zandschulp a intercettare la demivolée di Granollers per mandare la palla su Alcaraz, che poco può: 4-3. Il ventinovenne di Veenendaal s’inventa un allungo complicatissimo per il 5-3, poi Koolhof serve la prima al centro e sono tre match point. Basta il primo, e si materializza il colpo di mano che cambia tutto.

Nelle due ore e 11 minuti di match sono pochissimi i dettagli a fare la differenza e, come detto, uno spettacolare Koolhof, per larghi tratti il migliore in campo. Va detto che hanno servito meglio gli olandesi, con il 76% di prime in campo rispetto al 68%, ma alla fine dei conti questo conta relativamente di fronte all’obiettivo di maggior peso raggiunto, la prima semifinale dal 2001. E a fine match arriva anche il momento della celebrazione per Nadal, che resta da solo in campo. Non se n’è andato praticamente nessuno a Malaga per ascoltare lui, per ascoltare un discorso lungo un addio.

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