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Darren Cahill chiarisce: “Jannik Sinner è stato frainteso sulla questione dei soldi a Riad”

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Darren Cahill
Cahill / IPA Sport

Nell’intervista concessa al Corriere della Sera sono stati diversi i temi analizzati da Darren Cahill, tecnico di Jannik Sinner presente a Torino per sostenere il n.1 del mondo, in vista delle ATP Final 2024. Tra questi, il coach australiano ha voluto chiarire un aspetto che per alcuni giorni è stato dibattuto tra gli appassionati e anche dagli addetti ai lavori.

Il riferimento è al lauto compenso che Sinner ha percepito grazie al successo ottenuto nella Six Kings Slam di Riad, battendo in Finale lo spagnolo Carlos Alcaraz. La cifra è stata di ben sei milioni di dollari e questo ha portato a interrogarsi sulla valenza di un evento non ufficiale, che comunque aveva messo in palio un prize-money astronomico.

Prima del torneo di Parigi-Bercy, al pusterese era stata rivolta questa domanda: “10 giorni fa hai vinto il torneo più redditizio della storia a Riad. Come si fa a tornare a casa, posare i bagagli e non pensare ‘Ragazzi ho vinto 6 milioni di dollari, possiamo andare in vacanza anche 2 anni…’?“. La risposta dell’azzurro in estrema sintesi era stata la seguente: “Sono andato lì per misurarmi contro i 6 giocatori più forti perché il mio focus è quello di migliorarmi come giocatore. Poi, certo i soldi sono importanti, ma non così tanto“.

Il tutto è stato identificato con un “Sinner non è andato in Arabia Saudita per i soldi“. Ecco che, a distanza di alcune settimane, Cahill ha messo i puntini sulle i: “Quando Jannik ha detto che non è andato a Riad per soldi è stato frainteso. O forse non si è spiegato bene. La verità è che non aveva mai giocato un’esibizione: si è sempre concentrato sul miglioramento del suo tennis. Conosce le sue priorità. Poi è arrivata un’offerta dall’Arabia con i migliori sei del mondo e molto denaro. Ci siamo consultati come team: perché no? E ha accettato“, le parole dell’allenatore aussie al Corriere della Sera.

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