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Short Track

Elisa Confortola: “Il salto di qualità è frutto del lavoro. In staffetta non ci siamo arrese”

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Elisa Confortola/Shutterstock

La squadra azzurra di short track ha ben impressionato in questo avvio di stagione. Nelle prime due tappe del World Tour, sono stati tanti i risultati positivi sia individualmente sia con le staffette. Tra le protagoniste c’è sicuramente stata Elisa Confortola, una delle più promettenti atlete per l’Italia. La valtellinese si è raccontata in esclusiva ad OA Sport, dopo il doppio appuntamento a Montreal nel quale ha raccolto soddisfazioni personali e anche con le sue compagne di squadra.

Una prima parte di stagione davvero positiva. Ti aspettavi questo inizio, considerando anche il nuovo format di gare?
Avevo zero aspettative, anche perché per me è il primo vero anno che comincio ad andare bene e a confrontarmi con le più forti. Quest’anno il livello si è alzato molto perché si gareggia come ad un Mondiale. Sapevo di essermi allenata bene, ma di solito nelle prime tappe io faccio sempre un po’ di fatica. Mi sono detta ‘vediamo come vanno le prime gare e poi facciamo un resoconto’. A quanto pare è andata decisamente bene, ben sopra le mie aspettative e non me lo aspettavo davvero”.

Il quarto posto nei 1500 metri a Montreal in una finale con quel parterre di avversarie è un risultato di grande valore. Cosa è cambiato in te rispetto alle stagioni precedenti, è scattato un qualcosa che ti ha portato ad alzare ulteriormente il livello?
“Forse non mi rendo ancora di quello che ho fatto. Forse non voglio nemmeno dirmi di essere già arrivata, perché il mio obiettivo è restare sempre lì e giocarmela con le migliori. In realtà rispetto all’anno scorso non è cambiato molto, anche se quest’estate, almeno per quanto mi riguarda, ho spinto molto in allenamento. Abbiamo fatto tanta quantità sia in bici sia sul ghiaccio. Alla fine il lavoro ha pagato”.

Non solo i risultati individuali, ma in queste prime due tappe si è vista una staffetta azzurra davvero competitiva. Ti aspettavi questo avvio eccezionale?
“Sicuramente abbiamo avuto un pizzico di fortuna in entrambe le finali per via delle squalifiche, ma davvero la cosa per cui sono più contenta di questo avvio è proprio la staffetta. L’anno scorso abbiamo fatto tanta fatica a passare i turni, a provare ad arrivare in finale. Noi continuavamo a metterci anima e corpo, ma non riuscivamo a raccogliere i risultati. Fin dalla prima tappa abbiamo capito che eravamo lì e potevamo battagliare anche per la vittoria. Dopo un anno che non ne girava una giusta, ci siamo veramente sentite ripagate di tutto quello che è successo, tra cadute e squalifiche, nella passata stagione. Speriamo davvero di poter continuare così”.

Che obiettivi ti poni per il prosieguo della stagione?
Sicuramente voglio continuare su questa strada. Non solo io, però, è tutta la squadra che è comunque partita molto forte e se arriviamo così fino a Milano possiamo davvero toglierci delle soddisfazioni importanti. La forma andrà anche a migliorare, ma sicuramente restare su questa scia è l’obiettivo”.

Sei stata protagonista in prima persona il giorno dell’assegnazione delle Olimpiadi a Milano Cortina 2026. Un evento che si avvicina sempre di più: come stai approcciando a questo appuntamento?
“Al momento c’è davvero grande adrenalina e zero pressioni. Sapere di avere un’Olimpiade in casa ti porta ad avere una motivazione in più, anche nel lavoro quotidiano. Io sulle mie spalle ho zero pressioni, anche perché al momento di risultati ne ho davvero pochi, però già magari per un Pietro (Sighel, ndr) è una situazione diversa. In realtà siamo vicini, ma neanche troppo. C’è ancora una stagione e poi anche quella successiva dove continuare a crescere e migliorare”.

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