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Eurolega, Bologna ospita il Maccabi Tel Aviv per dare il via alla stagione. Ma il fiato è un po’ corto

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Tornik'e Shengelia / Ciamillo

La Virtus Segafredo Bologna ha bisogno necessario di una vittoria. Il ko contro Milano della scorsa settimana, il sesto nelle prime sette partite di Eurolega, piazza la squadra di Luca Banchi all’ultimo posto in coabitazione con l’Alba Berlino. Evidenziando le solite problematiche, di troppe pause e rincorse, arrivando poi con il fiato corto nel momento decisivo, come spesso accaduto in Europa. C’è bisogno di un deciso cambio di passo e si tenterà di farlo con il Maccabi Tel Aviv.

Che non è più da tempo quella corazzata che faceva paura nei grandi tornei continentali, ma capace di far soffrire tante avversarie nonostante un’annata da giocare costantemente in trasferta a causa dei ‘problemi geopolitici’ (per usare un eufemismo) della zona. Problemi che hanno anche costretto a dover ricostruire completamente la squadra rispetto allo scorso anno, ma intanto l’intento è uno: non mollare mai, in nessuna partita.

Chiedere ad esempio all’Efes, caduta alla Aleksandar Nikolic Hall di Belgrado, o anche al Real Madrid, beffato la scorsa settimana da un canestro nel finale di Saben Lee. Che si sta imponendo come uno dei pilastri della squadra con il suo 41,7% dai 6,75 e con più responsabilità dopo l’addio di Jordan Loyd, assieme a Jaylen Hoard e all’esperienza di Levi Randolph, in passato visto anche alle nostre latitudini. 

Per Bologna però sarà un’altra settimana parecchio intensa. Solo ieri è stata costretta al recupero del match contro Tortona, che gli ha inevitabilmente tolto energie per quella che sarà la terza partita in sei giorni: dei ritmi davvero massacranti, anche per una squadra dal roster lungo come quello delle V Nere.

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