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Francesco Bagnaia con fermezza: “Non correrò a Valencia, a costo di perdere il Mondiale”. Poi la gara viene cancellata

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Francesco Bagnaia
Bagnaia / IPA Agency

AGGIORNAMENTO ORE 14.00. Il GP di Valencia è stato cancellato e prossimamente verrà comunicata una decisione sul recupero.

MotoGP, cancellato il GP di Valencia. Dove si recupererà l’ultima gara dell’anno?

Francesco Bagnaia si trova costretto a inseguire nella classifica del Mondiale MotoGP, dove accusa un ritardo di 17 punti dallo spagnolo Jorge Martin. Il centauro della Ducati, oggi capace di firmare il miglior tempo nelle pre-qualifiche del GP di Malesia proprio davanti al suo grande rivale nel duello per il titolo iridato, spera di poter recuperare un po’ di terreno sul circuito di Sepang, dove domani si disputerà la Sprint Race e domenica andrà in scena la gara sulla distanza lunga.

Il ribattezzato Pecco punta a chiudere l’appuntamento in Asia in una situazione migliore rispetto a quella attuale, in modo da giocarsi il tutto per tutto nell’ultimo weekend della stagione. Il programma prevede il GP di Valencia nel fine settimana del 15-17 novembre, ma la località spagnola è stata fortemente colpita dal maltempo: un’alluvione ha purtroppo causato la morte di 158 persone e tanti cittadini sono ancora dispersi. La situazione è critica e la direzione esecutiva della MotoGP sta decidendo il da farsi.

Carmelo Ezpeleta, CEO di Dorna (l’organizzatore del Motomondiale), aveva dichiarato alla testata AS:In linea di principio la data originale dell’evento sarà mantenuta. Stanno lavorando per sistemare l’accesso ed i servizi. La pista non è stata danneggiata“. Se non si dovesse correre a Valencia allora si potrebbe spostare l’evento in un’altra località, con il Qatar che sembra essere in pole-position davanti al Portogallo e ad altre opzioni.

Francesco Bagnaia è stato lapidario al termine delle sessioni odierne: “Io a Valencia non sono disposto a correre, anche a costo di perdere quello che è il mio massimo obiettivo, ovvero vincere il titolo mondiale. Non credo sia giusto, spero veramente che prenderanno in considerazione che a livello etico e di cosa sta succedendo, andare a correre là non è la cosa corretta. Anche a costo di perdere il mondiale, non sono disposto a scendere in pista“.

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