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Giulia Gennari: “Ricordo una cosa di Velasco risuonare in testa. Antiga? La squadra non si è lamentata”

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Giulia Gennari
Giulia Gennari / IPA Sport

Nel consueto appuntamento domenicale con Volley Night, andato in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotto da Enrico Spada, Simona Bastiani e Paolo Cozzi, è stata ospite Giulia Gennari, palleggiatrice di Scandicci: tra gli argomenti trattati spiccano la vittoria su Bergamo, l’infortunio di Beatrice Parrocchiale, l’esonero di Stéphane Antiga ed i prossimi impegni tra campionato e Champions League.

L’analisi del match vinto da Scandicci contro Bergamo per 3-0: “Bergamo è una squadra che comunque sta giocando molto bene, noi ovviamente siamo due squadre che abbiamo ambizioni diverse, però loro stanno giocando bene, ci hanno messo in difficoltà, sono una squadra che non molla mai, che sbaglia poco, quindi era comunque una partita che poteva essere un po’ ostica. Noi a parte il primo set, in cui comunque abbiamo fatto un po’ di fatica ad ingranare, poi in realtà è andata abbastanza bene, siamo riusciti ad avere un gioco abbastanza tranquillo, insomma ad avere sempre un po’ di punti di vantaggio che ci permettessero di giocare abbastanza tranquille e quindi abbiamo portato a casa questi tre punti che non sono mai scontati. Mi ha fatto effetto sicuramente rivedere un po’ di persone, poi io sono stata due anni a Bergamo, quindi, insomma, li conosco tutti molto bene. Poi in realtà quando sei in campo un po’ te lo dimentichi, e poi comunque in campo delle ragazze dell’anno scorso di Bergamo e dell’anno precedente ancora non c’era nessuna, quindi era un roster completamente nuovo“.

Il passaggio da Bergamo a Scandicci: “Ho fatto questi due anni a Bergamo da titolare, dove comunque bene o male mi sono tolta le mie soddisfazioni. Avevo voglia di mettermi in discussione in un ambiente nuovo e in una società con delle ambizioni, con delle giocatrici al mio fianco che avessero veramente qualcosa da insegnarmi, perché adesso, al di là di tutto, ha veramente dei giocatori forti. Penso che rifarei questa scelta perché uno si può allenare anche bene, ma giocare le partite poi è tutta un’altra cosa, serve un po’ l’uno e l’altro. Io qui comunque sto trovando i miei spazi anche per giocare le mie partite, quindi questo mi fa molto piacere. Spero che che continui così“.

L’infortunio di Beatrice Parrocchiale e l’equilibrio tra numero di italiane e straniere in campo: “Sicuramente la situazione è da gestire, nel senso che bisogna sempre considerare tutta una serie di incastri. Siamo una squadra che ogni volta che scende in campo lo fa con un sestetto diverso, questo è poco ma sicuro, però a volte può essere anche un’arma a doppio taglio, perché non hai mai un sestetto rodato che gioca sempre insieme, perché ovviamente per poter giocare ogni volta con dei sestetti diversi devi anche allenarle queste cose, quindi è diverso da una squadra che ha il suo sestetto titolare che gioca sempre, si allena sempre la stessa squadra e fine, invece devi comunque continuare a girare, giocare con giocatori diversi, schemi diversi, palleggiatore diverso, insomma può essere un’arma a doppio taglio, come invece un asso nella manica, però ecco abbiamo tirato fuori questo asso nella manica che è appunto Camilla Mingardi da posto quattro, e abbiamo una soluzione in più adesso che non c’è Beatrice Parrocchiale, quindi anche quella è un’altra carta da giocare“.

Gli effetti delle continue variazioni del sestetto: “Sicuramente bisogna fare molta più attenzione, nel senso che a volte uno durante il gioco palleggia un po’ a memoria, nel senso che tu sai che quella palla in quattro è così, quella pipe è così, quella palla alta è così. Quando ti cambiano tutti i giocatori prima di palleggiare devi pensare ‘Chi c’è di là? Chi c’è di qua?’. A volte cambiano, S1 ti diventa S2, non hai più la pipe, ce l’hai in posto quattro, Camilla Mingardi ti entra in banda, insomma son tutte energie mentali in più che devi utilizzare, perché non ti puoi distrarre proprio un attimo“.

L’arrivo di Julio Velasco sulla panchina della Nazionale: “Credo che il cambiamento servisse proprio per dare una scossa a una situazione che si era un po’ appiattita, che era un po’ volta al termine, e penso che quella di Velasco fosse una figura giusta, perché i giocatori che ci sono in Nazionale sono dei giocatori che ormai giocano in A1 ad alti livelli da tanto tempo, quindi secondo me più che un allenatore tecnico avevano bisogno di un allenatore tattico e di strategia mentale, che le aiutasse a ritrovare la quadra tra di loro proprio come squadra, quindi credo che lui fosse la figura più giusta al momento. Sicuramente era uno che lavorava molto sull’errore, la gestione dell’errore, il non sbagliare in modo gratuito, questa cosa dell’errore me la ricordo che risuonava in testa“.

Sul prossimo match di campionato con Vallefoglia: “Sarà una partita ostica anche domenica prossima. Adesso iniziamo un bel periodo intenso, perché giocheremo domenica, mercoledì, domenica, mercoledì, e oltre a questo abbiamo delle partite in campionato con squadre decisamente forti. Vallefoglia è una squadra tutta nuova, quindi onestamente non le ho ancora viste bene giocare, però conoscendo un po’ Pistola, o per lo meno, non lui personalmente ma le squadre che ha allenato, già so che ci sarà da faticare per mettere palla a terra, perché lui ha sempre costruito delle squadre che difendono molto, coprono molto. Sono una squadra che ti fa faticare prima di mettere palla a terra, quindi dovremo avere molta pazienza, stare lì bene con la testa, perché è una squadra che se che se prende il largo poi ha dei giocatori forti“.

Sulla situazione di Milano: “Milano è una squadra fortissima, non a caso ha quattro campionesse olimpiche in squadra, quindi al di là di tutta la situazione dell’assenza di Paola Egonu, l’emergenza con Cazaute da opposto, sono una squadra che comunque rimane forte, perché Cazaute anche si è dimostrata comunque incisiva anche da opposto, nonostante non sia il suo ruolo, e sicuramente con tutte queste difficoltà che stanno affrontando si stanno facendo un po’ le ossa e magari quando ritorneranno a regime avranno guadagnato qualcosina come consapevolezza, come aggressività nell’affrontare i punti decisivi, o comunque le fasi anche un po’ scottanti del set. Milano lo era all’epoca, lo è tuttora, e lo sarà ancora di più una squadra forte“.

Sull’esonero di Stéphane Antiga: “Io intanto volevo smentire una cosa, perché ho letto in giro ‘Le ragazze si sono lamentate’, ho letto molti articoli in cui, non è stata data la colpa, però è stato un po’ insinuato che ci fossero dei disguidi e dei disaccordi nello spogliatoio, questo assolutamente no. Noi ragazze abbiamo sempre dato il massimo supporto a lui e lo abbiamo sempre seguito. La società ha scelto di esonerare l’allenatore e probabilmente di prendere un allenatore che fosse un po’ più esperto nel campionato italiano, soprattutto per una squadra di questo livello. Semplicemente questo. Non c’è stato nessun litigio, non c’è stato un fattore scatenante. Ci allenavamo, tutto bene, non c’è stata una cosa che è successa, che ti dico ‘Da lì hanno fatto fuori l’allenatore’, semplicemente con il tempo si sono resi conto che forse avevamo bisogno di una figura un po’ più esperta per guidarci, perché alla fine noi vogliamo ambire allo Scudetto. Siamo una squadra costruita per quello, e quindi si sono resi conto che avevamo bisogno di una figura più esperta per poter ambire a quell’obiettivo lì, tutto qua“.

Sulla partita di Champions contro lo Stoccarda: “Non abbiamo un girone proprio semplice semplice. Io onestamente l’anno scorso non ho seguito le varie fasi di Champions League, avevo altri pensieri, però so che la squadra di Stoccarda comunque è una squadra da non sottovalutare. Ho affrontato alcune giocatrici in passato e c’è da stare molto attenti, infatti domani partiremo per questa trasferta e spero che quando torneremo si festeggeranno tre punti“.

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