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Golf: Edoardo Molinari vince a Tarragona e mantiene la carta DP World Tour, Gregorio De Leo la conquista con un eagle all’ultima buca

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Edoardo Molinari, De Leo / Federazione Italiana Golf

Si è conclusa la lunghissima, e ancor più massacrante del solito, corsa alle carte per la stagione 2025 del DP World Tour. Il torneo finale della Q School, all’Infinitum Golf di Tarragona, ha emesso i suoi verdetti e, anche in chiave italiana, c’è da parlare. Innanzitutto partendo dalla testa, perché Edoardo Molinari non solo mantiene la carta senza mai avere neanche il minimo dubbio che ciò accada, ma vince anche l’intero torneo. Sei giri, sette giorni (a causa dello stop di ieri causa maltempo) e 399 colpi per il torinese, che finisce in -29 (65 61 72 68 66 67) e onora da par suo il ruolo di vicecapitano europeo di Ryder Cup, mantenuto anche per il 2025.

Dietro di lui lo svedese Niklas Lemke, staccato di un colpo (e a un certo punto anche leader prima della ripresa del comando di Dodo), e l’americano Davis Bryant, rimasto indietro di due. Più lontani tutti gli altri, ma in questo caso davvero poco importa, perché il senso è quello di conquistare una delle 20 carte per la stagione del secondo maggiore tour internazionale del golf. In particolare, all’interno della top ten questi i nomi che ritroveremo il prossimo anno: Albert Boneta (Spagna), Alexander George Frances (Danimaerca) e Wilco Nienaber (Sudafrica) con -22, Clement Sordet e Bastien Amat (Francia) e Ryggs Johnston (USA) con -21, Jean Bekirian (Armenia) e Joshua Berry (Inghilterra) con -20.

Golf, McIlroy e Hatton co-leader al DP World Tour Championship di Dubai. Bene Manassero, in par Laporta e Migliozzi

E poi arriva la quota a -19, quella in cui, con un fantastico eagle proprio all’ultima buca, rientra Gregorio De Leo, capace così in modo straordinario di conquistare la carta piena per il 2024. Insieme al ventiquattrenne di Biella, già decimo all’ultimo Open d’Italia con una mirabile performance che già aveva fatto comprendere il suo potenziale, in quota USA Corey Shaun e Dan Erickson, poi Ben Schmidt (Inghilterra), Justin Harding (Sudafrica) e Benjamin Follett-Smith (Zimbabwe). Diciottesimi a -18, infine, gli ultimi beneficiari della carta diretta, Jakob Skov Olesen (Danimarca, amateur: è l’unico di essi ad avercela fatta), Wil Besseling (Paesi Bassi), Tadeas Tetak (Slovacchia) e Danny List (Australia).

Rimane beffato Filippo Celli, che per un solo colpo resta nel gruppo dei ventiduesimi a -17 e, dunque, con carta parziale: stessa sorte capitata a giocatori già visti con costanza sul tour, come l’inglese Eddie Pepperell. E c’è la beffa anche per l’albanese Ilirian Zalli, che avrebbe potuto segnare un momento storico per il suo Paese. Più lontano, 43° a -13 , Lorenzo Scalise, assieme a un altro degli illustri delusi di giornata, il cinese Ashun Wu.

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