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Golf: Rory McIlroy vince il DP World Tour Championship e fa sei. Manassero sul PGA Tour 2025, Migliozzi non ce la fa

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McIlroy / LaPresse

Si è chiusa la stagione 2024 del DP World Tour in quanto tale. A vincere la Race to Dubai e insieme il DP World Tour Championship è Rory McIlroy, che per la sesta volta s’impone nella graduatoria che fa da ordine di merito dell’ex European Tour, ora sotto insegne DP World. Il nordirlandese raggiunge con sei successi la quota che si riteneva leggendaria e difficilmente eguagliabile del compianto Seve Ballesteros. Per lui, nell’ultimo giro al Jumeirah Golf Estates, uno score di -15 ottenuto grazie a un mix di gestione ed esperienza: bogey alla 1 subito recuperato dai quattro birdie di fila tra la 2 e la 5, poi altri due bogey prima della sequenza 16-17-18, dove infila due birdie e un par in mezzo. E la chiude da per suo.

Niente da fare per un bravissimo Rasmus Højgaard, che resta lì fino alla fine, ma rimane a due colpi di distanza senza mai riuscire ad arpionare, nelle seconde nove, un birdie che possa rilanciarlo verso la corsa vincente. Ad ogni modo, lo rivedremo sul PGA Tour. Terza posizione a -11 per il francese Antoine Rozner (il grande deluso di oggi, +1 finale, ma per lui decisivo il doppio bogey alla 9), che viene raggiunto dall’australiano Adam Scott e dall’irlandese Shane Lowry, entrambi autori di un grande -4.

Conferma la sua sesta posizione rispetto a ieri l’inglese Tyrrell Hatton, che si accontenta di un -10 per stare davanti di un colpo rispetto al quartetto formato dallo svedese Jesper Svensson, dal cileno Joaquin Niemann, dal giapponese Keita Nakajima e dallo scozzese Robert MacIntyre. Il vero brivido lo corre però il nordirlandese Tom McKibbin, 11° insieme a Matt Wallace e che finisce per essere l’ultimo ammesso con una delle dieci carte per il PGA Tour.

E a proposito di PGA Tour, vale la pena rimarcare la situazione italiana. L’osservato speciale era Guido Migliozzi, chiamato a un grande ultimo giro per riuscire a mettere insieme i punti necessari per tornare nei 10 in grado di giocare sul circuito americano l’anno prossimo. Il vicentino non ce l’ha fatta: tra alti e bassi, il giro finisce a -1, con il 19° posto, e non è una quota sufficiente per andare al di là dell’Oceano nel 2025. Il talento per riprovarci però c’è tutto. Finisce invece 30° Matteo Manassero, che aveva però l’assoluta tranquillità di poter conservare uno status costruito lungo tutta l’annata. Per lui la carta a stelle e strisce c’è: lo rivedremo sui più famosi campi degli States nel 2025. Crollo in formato +6 per Francesco Laporta, che chiude a +7 e al 45° posto, ma lui il suo obiettivo di stagione, cioè arrivare a Dubai, l’aveva già raccolto.

Questi sono i 10 che guadagnano la carta per il PGA Tour nel 2025, fatti salvi quelli impegnati a Dubai che già l’avevano (McIlroy è il primo, ma non l’unico): Rasmus Højgaard (Danimarca), Thriston Lawrence (Sudafrica), Paul Waring (Inghilterra), Jesper Svensson (Svezia), Niklas Norgaard (Danimarca), Matteo Manassero (Italia), Thorbjørn Olesen (Danimarca), Antoine Rozner (Francia), Rikuya Hoshino (Giappone), Tom McKibbin (Irlanda del Nord). Appena fuori, oltre a Migliozzi, 13° di questa lista, l’inglese Jordan Smith e lo svedese Sebastian Söderberg.

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