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Italia sovrana egemone del tennis mondiale: trionfi senza fine e un ciclo agli albori

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Italia Coppa Davis
Italia Coppa Davis / Lapresse

L’Italia del tennis ha vinto tutto. Due Slam, le ATP Finals, la Coppa Davis, la Billie Jean King Cup, un oro olimpico. Chiude il 2024 con il n.1 indiscusso del ranking ATP e la n.4 della classifica WTA. La perfezione esiste? In questo caso sì. Siamo la nazione egemone di questo sport a livello planetario. Vi anticipiamo il voto del pagellone di fine anno: 10 e lode. E non lo abbiamo dato spesso…

Non si può non partire da Jannik Sinner. 73 vittorie quest’anno, a fronte di appena 6 sconfitte, peraltro tutte maturate aggiudicandosi almeno un set: impresa che nell’era Open era riuscita al solo Roger Federer nel 2005. Siamo di fronte ad un fuoriclasse che sarebbe riduttivo definire come un diamante del solo sport italiano: il classe 2001 è ormai un patrimonio del mondo, uno di quei rari fenomeni globali che travalicano i confini e acquisiscono amore incondizionato in ogni dove. Un po’ come Federer e Nadal, ma anche Phelps, Bolt o Biles. I limiti sconfinati di questo ragazzo non li conosciamo ancora. Il suo segreto è una fame smisurata di trofei che si rinnova ad ogni trionfo. Affermare, dopo un’annata del genere, che “potevo fare alcune cose meglio“, indica una lampante volontà di elevare ulteriormente gli obiettivi che sin da ora si chiamano Roland Garros, Wimbledon o, chissà, persino Grande Slam.

Ma l’Italia non è solo Sinner. Si è ormai creato un movimento florido, con tanti ricambi ed interpreti di ottima caratura: i 9 italiani in top100, di cui ben 6 in top50, lo testimoniano. Abbiamo ritrovato su ottimi livelli un grande Matteo Berrettini, capace di aggiudicarsi tre tornei ATP nel 2024, prima di issarsi ad autentico trascinatore in Coppa Davis con ben sei successi tra Bologna e Malaga, doppio compreso. Un campione che ha mostrato un attaccamento alla maglia azzurra che andrebbe preso ad esempio: nel 2022 rispose presente nonostante fosse in condizioni fisiche precarie, nel 2023 era a Malaga da ‘tifoso’ a supportare i compagni, perché nuovamente fermato da uno dei tanti infortuni che ne hanno minato la carriera. Nessuno come il romano meritava questa gioia da protagonista e leader carismatico. E non dimentichiamoci nemmeno di Lorenzo Musetti, n.17 del mondo a 22 anni e con in bacheca uno splendido bronzo olimpico, così come hanno disputato una stagione strabiliante anche Simone Bolelli ed Andrea Vavassori, approdati alle ATP Finals di doppio. A proposito di Finals: l’Italia, ovviamente, è stata l’unica nazione a qualificarsi in tutti e quattro i tornei (singolare maschile e femminile, doppio maschile e femminile).

L’apoteosi in Coppa Davis è maturata appena quattro giorni dopo quella delle magnifiche ragazze di Tathiana Garbin in Billie Jean King Cup. Campioni del mondo nello stesso anno sia con gli uomini sia con le donne: ci erano riuscite solo USA, Australia, Repubblica Ceca e Russia. Un’altra elite ristretta in cui entra a far parte anche l’Italia. Jasmine Paolini ha vissuto una stagione stratosferica, raggiungendo la finale sia al Roland Garros sia a Wimbledon: nessuna azzurra, prima di lei, aveva concluso l’anno tra le prime cinque del mondo. La toscana si è resa artefice di una crescita tecnica strabiliante: nel giro di due anni è entrata in top20, sino a salire ulteriormente di livello e diventare una pretendente ai titoli dello Slam. In coppia con Sara Errani ha dato inoltre vita ad un doppio leggendario, prima capace di conquistare uno storico oro olimpico e poi decisivo nelle Finals di BJK Cup contro Giappone e Polonia. Qui però una nota dolente c’è: in campo femminile i ricambi non sono così abbondanti, occorrerà dunque darsi da fare per non trovarsi scoperti nel medio periodo.

Per un 2024 sensazionale che volge al termine, c’è già un 2025 che incombe. La giovane età degli interpreti azzurri lascia presagire un ciclo appena agli albori, con obiettivi che potranno diventare di volta in volta sempre più ambiziosi. Si parte però da un presupposto imprescindibile per l’anno che verrà: saremo inguaribili romantici, ma ci auguriamo in primis che la giustizia trionfi. In ogni caso, le subdole ombre non potranno oscurare il sole: perché l’Italia è la sovrana assoluta del tennis mondiale.

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