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Jannik Sinner da record nelle ATP Finals: cosa ha fatto meglio anche di Ivan Lendl

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Jannik Sinner / LaPresse

Come Ivan Lendl…anzi meglio. Sono tanti i riferimenti storici per Jannik Sinner dopo il trionfo nelle ATP Finals 2024 a Torino. Il n.1 del mondo ha letteralmente dominato la concorrenza e concluso in maniera autorevole, sconfiggendo l’americano Taylor Fritz nell’atto conclusivo con lo score di 6-4 6-4. L’altoatesino è stato in grado di concludere il percorso in questa competizione senza perdere alcun set.

Un riscontro da primato, andando a eguagliare un campione del passato come appunto Lendl, capace nel 1986 di fare percorso netto nel medesimo format a gironi e senza perdere alcuna frazione: 6-4 6-4 a Yannick Noah; 6-3 7-5 a Gomez Santos; 6-3 6-4 a Stefan Edberg nella fase a gironi; 6-4 6-2 a Mats Wilander in semifinale; 6-4 6-4 6-4 a Boris Becker in finale.

Tuttavia, se si vanno ad analizzare i singoli punteggi, c’è un dato nel quale Sinner è riuscito a fare meglio anche di Lendl. Il riferimento è al passivo dei singoli parziali. In altre parole, nel confronto con Santos, il tennista ceco aveva concesso in un set cinque giochi, mentre Jannik nella sua avventura all’Inalpi Arena è riuscito sempre a prevalere non dando modo ai suoi rivali di far meglio di quattro game per set.

Le affermazioni contro l’australiano Alex de Minaur (6-3 6-4), l’americano Taylor Fritz (6-4 6-4), il russo Daniil Medvedev (6-3 6-4), il norvegese Casper Ruud (6-1 6-2) e sempre Fritz (6-4 6-4) sono state caratterizzate proprio da questo aspetto curioso e significativo. Una dimostrazione, in sostanza, di grande superiorità.

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