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La costanza di Martin ha avuto la meglio sulle vittorie di Bagnaia: sempre in top4 nell’86,8% dei casi

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Alfine, l’esito del Gran Premio di Malesia di MotoGP è stato quello più probabile alla vigilia, ovverosia quello di vedere Francesco Bagnaia conquistare la vittoria davanti a Jorge Martin, accontentatosi di una preziosissima seconda posizione. Certo, si è arrivati alla meta preventivata nonostante la “folle deviazione” del corpo a corpo nei primi tre giri; però a conti fatti, si riparte da Sepang con lo spagnolo a +24 sull’italiano.

Cosa significa questo, in termini pratici? Che allo spagnolo sarà sufficiente chiudere tra i primi sei sia la Sprint che il Gran Premio del Montmelò, dove si recupererà l’evento finale fra due settimane, e laurearsi comunque Campione. Anche nel caso l’italiano vinca ambedue gli appuntamenti, l’attuale battistrada della classifica generale andrebbe a cedere 8 punti il primo giorno e 15 il secondo.

Considerando come il ventiseienne madrileno abbia chiuso tra i primi quattro ben 16 GP e 17 Sprint su 19, il calcolo delle probabilità si fa in fretta. Sostanzialmente, a Martin sarà sufficiente fare ciò che ha già fatto nell’86.8% delle competizioni andate in scena nell’arco del 2024. Siamo al “90-10”, insomma. Un 10% concesso a Pecco solo ed esclusivamente per la noblesse oblige dovuta al Campione del Mondo in carica. Verosimilmente ancora per poco.

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Ovviamente, Martin può chiudere la partita già sabato, arrivando davanti a Bagnaia nella Sprint. Bisognerà capire se vorrà prendere l’iniziativa oppure se si accontenterà di gestire. La logica imporrebbe una tranquilla gara-dimezzata, ma si è visto come non sempre la razionalità la faccia da padrona nella testa di Jorge. Nonostante il suo ruolino di marcia sembrerebbe dire il contrario.

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