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La finale tra Sinner e Fritz a Torino è stata partita più qualitativa del 2024: i numeri dell’ATP

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Sinner - Fritz / IPA Sport

Un’edizione delle ATP Finals di basso profilo? Parliamone. Nel corso della settimana di Torino tanti, tra addetti ai lavori e non, si sono espressi su quanto è emerso nel torneo dei “Maestri” del tennis mondiale. Il favorito numero uno era Jannik Sinner e l’altoatesino, da questo punto di vista, si è confermato il migliore, arrivando fino in fondo e vincendo senza perdere alcun set.

Una grande dimostrazione di superiorità, al punto che ci si è chiesti se e quanto valessero le sfide affrontate dal pusterese. Se è vero che quel senso di “avvincente” o “pathos” è mancato in merito a quanto si è visto per la grande differenza che Jannik ha saputo esprimere sul campo, è altrettanto vero che derubricare come “scarsi” gli avversari è un po’ forzato.

Il riferimento è in particolare all’atto conclusivo di ieri all’Inalpi Arena. Il confronto tra Sinner e lo statunitense Taylor Fritz (n.4 del mondo) ha sorriso, come è noto, al giocatore italiano sul punteggio di 6-4 6-4, replicando nello score il medesimo riscontro del Round Robin. Tuttavia, i numeri dell’ATP vanno un po’ a smentire chi, a metà tra pregiudizio e poco competenza, ha parlato di match di basso livello.

È quanto emerge dal risultato dell’algoritmo di Tennis Viz su dati raccolti da Tennis Data Innovations, società che collaborano con l’ATP e analizzando con accuratezza profondità, rotazione, ampiezza e impatto sull’avversario di ogni esecuzione. Ebbene, da quest’analisi emerge che Jannik e il californiano abbiano raggiunto rispettivamente 9,51 e 9 nella valutazione complessiva della performance. Pertanto, da questo punto di vista, la partita è stata la migliore a livello ATP, ossia dal rating combinato più alto.

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