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La Jugoslavia si “riunisce” per il film su Dražen Petrovic. Il ‘Mozart del basket’ avrebbe compiuto 60 anni

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Biserka Petrovic
Biserka Petrovic (Repertorio) / La Presse

Quest’oggi, 6 novembre 2024, la Jugoslavia sarà idealmente riunita per un giorno. Difatti, a Lubiana, è la giornata della prémiere slovena di “Dražen”, un film dedicato alla vita di Dražen Petrovic. Il cosiddetto “Mozart del basket”, prematuramente scomparso in un incidente stradale il 7 giugno 1993, è stato oggetto di una produzione che ha unito tre repubbliche un tempo accomunate dalla stessa bandiera.

Ovviamente la matrice della pellicola è croata, nazione d’origine del compianto talento della pallacanestro, poiché la casa produttrice è di Zagabria (Kinoteka). Cionondimeno, l’azienda si è avvalsa della collaborazione di un’omologa slovena (Decembrom) e di una serba (Living Pictures). Non poteva essere altrimenti, perché la memoria di Petrovic – peraltro prominente proprio in un momento drammatico nella storia di quelle terre – ha dimostrato di sovrastare divisioni e bandiere.

C’è curiosità attorno all’opera diretta dal regista Danilo Serbedžija. “Ho sentito una responsabilità enorme” – ha spiegato il cineasta – “soprattutto nei confronti della famiglia di Drazen”. D’altronde l’argomento è estremamente complicato, soprattutto perché Petrovic ha vissuto in un momento di drammatiche divisioni. Non a caso, il film è già stato bollato come “controverso” dopo l’anteprima tenutasi a Sebenico, città natale del giocatore, lo scorso 22 ottobre, il giorno in cui avrebbe compiuto 60 anni.

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In particolare, alcuni spettatori hanno ritenuto offensivo il modo in cui è stata presentata la città situata sul Mar Adriatico. “Una provincia dove Dražen ha avuto la sfortuna di nascere” si è letto sui social network. Peraltro, la fase iniziale della carriera, vissuta proprio nel Sibenka tra il 1979 e il 1984, non viene in alcun modo mostrata. Eppure, si tratterebbe di voci isolate. Molti hanno gradito il film e Biserka, la madre di Petrovic, sarebbe rimasta molto soddisfatta dell’opera.

Oggi “Dražen” sbarca in Slovenia e a breve si scoprirà quali reazioni avrà generato anche nella più settentrionale delle repubbliche che un tempo condividevano il tifo per una nazionale fregiatasi, proprio grazie (anche) al “Mozart del Basket” del titolo europeo 1989 e di quello iridato nel 1990. Forse dalle nostre parti si fatica a comprendere iò che Petrovic ha rappresentato nelle terre appena a oriente rispetto a quelle italiane. Chissà, forse vi sarà modo di apprezzarlo un domani proprio grazie a questa produzione.

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