Combinata nordica

L’azzurro della combinata nordica maschile è sbiadito. Tornerà di zaffiro nel 2024-25?

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Pittin / La Presse

Il compito dell’analista non è di essere tifoso o spin doctor di chicchessia, bensì di esaminare la situazione in maniera intellettualmente onesta, traendo le conclusioni del caso. Se qualcuno se ne dovesse avere male, pazienza. Un dato fattuale è tale. Va contestualizzato, non può essere opinabile o contraddetto. Al riguardo, è innegabile come l’azzurro della combinata nordica sia sbiadito.

Veniamo da una stagione complessivamente anonima, al termine della quale il miglior risultato è stato un 14° posto conseguito da Samuel Costa, peraltro sorprendentemente ritiratosi in primavera. Il trentaduenne altoatesino ha effettuato una scelta di vita, dismettendo i panni di atleta per intraprendere un diverso percorso. Scelta singolare,nel bel mezzo di un quadriennio olimpico che culminerà con un’edizione dei Giochi casalinga, ma indubbiamente rispettabile.

Quantomeno, l’Italia recupera Alessandro Pittin, il quale ha perso l’intero 2023-24 per infortunio. Il trentaquattrenne friulano è peraltro l’ultimo esponente del movimento tricolore ad aver fatto breccia nella top-ten, nell’ormai lontano gennaio 2021. Il veterano originario di Cercivento (ma da tempo trapiantatosi per amore in Trentino) non è più quello di un tempo, capace di fregiarsi di medaglie olimpiche e iridate, nonché di vincere in Coppa del Mondo. Cionondimeno, un Pittin in salute può rappresentare un solido atleta nell’ambito di una squadra priva di vere e proprie vedettes.

Potrebbe esserlo Aaron Kostner, il quale da’ sempre la sensazione di avere più potenziale di quanto non dicano i risultati recenti. Il venticinquenne sudtirolese si attesta costantemente nella zona di classifica tra il 21° e il 30° posto, senza riuscire ad andare oltre. Eppure, in passato, lo si è visto bussare alle porte della top-ten, peraltro in contesti prestigiosi. Si riteneva potessero essere i prodromi di un’evoluzione mai concretizzatasi. O forse “non ancora” concretizzatasi. L’anagrafica tiene aperte le porte a un innalzamento dell’asticella di rendimento.

Pur senza grandi acuti, Raffaele Buzzi è reduce dal miglior inverno della sua carriera. Il ventinovenne friulano ha saputo ritagliarsi il suo spazio e, nei momenti in cui è stato in salute, ha tenuto un rendimento paritetico a quello di Kostner. Nel suo caso, l’obiettivo è quello di entrare per la prima volta in carriera nella top-20. La moltiplicazione delle Compact gioverà sicuramente alla sua causa, così come a quella di (quasi) tutti gli italiani.

Fra di essi non è compreso Iacopo Bortolas, i cui connotati sono differenti rispetto a quelli dei connazionali. Il ventunenne trentino costruisce le sue fortune nel salto, sfera in cui gli addetti ai lavori degni di questo nome gli riconoscono un potenziale da primo della classe. Non è da escludere che, se seguito adeguatamente dai tecnici di riferimento, il giovane possa diventare uno dei migliori dieci del mondo sul trampolino. Se e quando questo avverrà non è dato a sapersi, nel frattempo la sua crescita va seguita con un occhio di riguardo.

Si vedrà se qualche altro azzurro troverà la sua dimensione in Coppa del Mondo. Ci sta provando il ventitreenne Domenico Mariotti, ma c’è tanto da migliorare affinché si possa effettivamente reggere il confronto con i migliori del circuito. Quantomeno, il sopraggiunto allargamento della zona punti a 40, è in grado di fornire uno stimolo in più ai combinatisti di seconda e terza fascia.

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