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Tennis
Monaco si sbilancia: “Sinner è da Grande Slam. L’Italia può ribaltare il pronostico con la Polonia”
Nella più recente puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo (giornalista e telecronista di Eurosport) e visibile sul canale YouTube di OA Sport, Guido Monaco ha moltissimi temi sui quali puntualizzare: Sinner-Ruud, connessi, annessi, la finale, il futuro delle ATP Finals e anche la Billie Jean King Cup.
L’analisi su Sinner-Ruud è particolarmente lunga: “Ruud faccio fatica a immaginarlo tra i primi 4 indoor, bravo ad arrivarci, ma la sua storia dice altro. Non ha bucato la partita, ha giocato sui livelli degli altri giorni. Le motivazioni, la freschezza, la settimana in più hanno aperto un gap per cui, se domani giocano al Roland Garros, non è lo stesso, però fa riflettere. Per quello che ho visto, la copertura del campo, le leve pazzesche, la testa, io qui lo dico: questo qui fa il Grande Slam. E non una volta sola. Non mi sto facendo prendere dalla prestazione di ieri, una ciliegina sulla torta. Questo ha tutto dentro, ed è il prototipo del giocatore che può fare il Grande Slam e più di una volta. Gli altri non devono recuperare, ma mettersi lì e ridisegnare tutto se vogliono giocarsela contro di lui. Quello che ha fatto Alcaraz fino a oggi non è sufficiente per contrastare, se non sporadicamente come quest’anno, il livello assurdo, fantasmagorico che ha questo ragazzo. Deve perciò fare uno sforzo in più. E parliamo di Alcaraz, figuriamoci gli altri. Una volta ogni tanto in una superficie, un momento, perderà le sue partite, ma è come fatto come persona e come atleta che mi fa fare questa che non considero una sparata. Sinner ha più chance per una serie di motivi legati anche all’era in cui gioca di fare il Grande Slam rispetto a quei tre là. Poi ci mettiamo dentro altre 150 cose. Questo fa sembrare tutto molto naturale, anche il non sentire minimamente la pressione (anzi, sotto pressione gioca ancora meglio). Poi nascerà qualcuno, arriverà qualcun altro, non lo so, ma ha le caratteristiche per poterlo fare“.
I complimenti a Sinner non finiscono di certo qui: “Il torneo rimane atipico, per tanti versi non mi piace. Però ripeto: il fatto di tuffarsi e prendere il servizio di Isner lo faceva Ferrer, che però era lungo quanto un femore di Sinner. Ha una mobilità perfetta per il tennis di adesso. Fai fatica, al di là dell’esser grezzo di alcuni suoi gesti, trovargli una cosa che non è al top. In più ha una testa e un’ambizione micidiali, è un lavoratore micidiale. Impressionante. La differenza è che con Djokovic scambiavi, poi ti soffocava in un altro modo. Sinner ti può tirare da un momento all’altro un lungolinea, una pallata, cosa che con Djokovic difficilmente succedeva. Per questo Ruud ha detto che Sinner è più forte del miglior Djokovic, non di quello di adesso“.
Analisi sulla partita e poi sul servizio di Jannik: “Un 6-1 6-2 che sembra senza storia vive di due momenti, due che possono cambiare in qualche misura anche le sorti di questa partita, perché se va sul 3-2 e sul 3-1 nel secondo anche Sinner può sentire il momento. Il punteggio del tennis è molto labile, e Sinner ha capito molto bene come funziona il tennis e non si fa scalfire dalle occasioni mancate. In più quand’è sotto tira fuori il meglio: la sua prima palla è migliore di quella di Zverev, lui fa più punti. Ha una varietà, e anche la sua palla fa molto male. Non è la velocità pura l’unico indicatore. Quando tiri a 225 giochi la botta centrale, l’unica variazione è quando giochi esterno. Trovo che la prima palla di Sinner, che non essendo un battitore naturale ogni tanto la perde, quando la ritrova fa punto. Sinner ha un servizio pauroso. Ha solo dei momenti di calo con la prima“.
Il confronto con Taylor Fritz è quasi naturale: “Questo è il momento di Fritz, finale Slam, gavetta, finale qui. Come ha spiegato Sinner ieri, il girone e la finale sono due partite completamente diverse. Sulla partita di martedì avevo detto che la differenza che si era vista a New York era troppo evidente. Sono stato sorpreso dal livello di Fritz, che poi si è confermato. Avevo detto che non mi sarei sorpreso di ritrovarlo in finale. Non vedevo tanta differenza tra lui e un pur brillantissimo Zverev. Ricordo Fritz nel 2022 contro Nadal, che non era in gran forma. Dal vivo capisci tante cose. Basta vedere come risponde un ragazzo di due metri sulla riga. Serve e colpisce in maniera speciale. Tra Fritz e Ruud in un indoor, presi al loro quasi meglio, c’è una bella categoria di differenza. Le tre semifinali di Ruud che tutti abbiamo esaltato, perché è un ragazzo di un’educazione e un’intelligenza superiori, sono un incidente della storia tennistica“.
Di nuovo si passa al numero 1 del mondo: “A un certo punto la velocità di dritto di Ruud era uguale a quella di Sinner, ma di rovescio gli manca qualcosa. Un giocatore di terra, ed è il motivo per cui anche Nadal faceva fatica indoor, scappa indietro e alza la traiettoria. Qui non lo puoi fare. Ruud un paio di volte è scappato indietro quando Sinner gli ha tirato nei piedi. Bravo lui ad adattarsi, però non è un giocatore da queste superfici. Nel 2022 è stato a un passo dal numero 1 con due finali Slam, ma l’anno scorso e in parte questo è sceso il suo rendimento, tornando alto solo in alcuni momenti. La sua semifinale o finale deve nascere sempre da una concomitanza di cose. Se Alcaraz non avesse avuto l’influenza non saremmo stati qua a parlare della semifinale di Ruud“.
Si passa poi alla questione Davis ma non solo: “Allenare Sinner, fantastici Vagnozzi e Cahill, ma è davvero l’atleta più allenabile dell’universo. In due ore di allenamento loro dicono tre parole. Partendo domenica col primo match e finendo speriamo domenica con la finale di Davis hanno ipotizzato di giocare 8 match più eventuali doppi, quindi nelle giornate off si lavora, ma si lavora cercando di gestire le energie. Domani mattina Sinner parte per Malaga, si ambienta, martedì e mercoledì si allena, giovedì gioca. La capacità di stare basso su quelle leve per me è impressionante, la cosa più impressionante fisicamente che ha”.
Si ritorna ancora dalle parti di Torino: “Ieri Fritz ha speso tante energie e potrebbe essere un fattore. Sinner è molto più forte. Non è che devi solo fare il break a Fritz, perché lui può fartelo. Oggi si gioca, non sarei sorpreso di vedere una partita equilibrata. Spero in due set tirati o anche in un terzo, perché un’altra partita da un’ora e 10 sarebbe quasi mortificante per il pubblico. Dico tre set Sinner. Quando va avanti nel torneo non patisce le finali. Djokovic l’anno scorso alza di tantissimo il livello in semifinale e finale, ma sembrano passati 10 anni. Fritz ha fatto qualcosa di grande, l’ha fatto ieri, viene da una finale Slam, merita tutto il rispetto. Una categoria sopra a Ruud su questi campi, ma anche a Rublev e a Medvedev“.
ATP Finals del futuro: “Ieri Giorgetti ha detto che hanno garantito il finanziamento necessario per le Finals. Poi ci sono una serie di sponsor, non dimentichiamo che dell’operazione Finals una delle grandi artefici è stata la famiglia Lavazza. Ci sono tutti gli ingredienti perché lo scenario tra Torino e Milano venga confermato. Ed è vero che la fortuna dell’Europa c’è in termini di calendario. Leggevo che Milano dovrebbe essere 16.000. Non ho dati ufficiali, ma per Torino ne danno 12.500“.
Chiosa finale sulla Billie Jean King Cup in cui l’Italia è in semifinale: “Ieri in Billie Jean King Cup è successo l’incredibile. Bouzkova batte Frech in una partita lottata, e ci sta, Noskova mette alla frusta Swiatek, la tiene in campo quasi tre ore e vince Iga, che poi va in campo in doppio contro Siniakova/Bouzkova ed è 6-2 6-4. Questa potrebbe per me non essere una cattiva notizia per l’Italia. O meglio, lo è perché se Swiatek gioca in doppio e fa la differenza come Sinner l’anno scorso a Malaga siamo messi male, ma lascia aperto un bello spiraglio. Sembrerebbe però esserci l’obbligo di battere la numero 2, e chi la batte la numero 2? Dovranno fare un gran lavoro psicologico per recuperare Cocciaretto o fare altre scelte. Vero è che Paolini non è che con Swiatek numero 2 in campo fa la sparring partner, ma i precedenti non lasciano ottimismo. La Polonia è leggermente favorita, ma c’è spazio per ribaltare il pronostico“.