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Monaco: “Sinner non è umano per tre motivi. Quando sbaglia ci chiediamo perché…”

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Jannik Sinner
Jannik Sinner / LaPresse

Jannik Sinner ha dato ieri sera una nuova dimostrazione di forza nel secondo incontro del Round Robin delle ATP Finals 2024. Sul veloce indoor dell’Inalpi Arena di Torino, il pusterese (n.1 del ranking) si è imposto con il punteggio di 6-4 6-4 contro lo statunitense Taylor Fritz (n.5 ATP), facendo capire ancora una volta quali siano le differenze tra un campione e un grande giocatore.

Ne ha parlato, nel corso dell’ultima puntata di TennisMania in onda sul canale Youtube di OA Sport, Guido Monaco, commentatore tecnico di Eurosport. “Fritz, come ovvio che sia, doveva scendere in campo con un certo spirito. L’americano ha giocato una partita fantastica, una velocità di palla clamorosa, che in generale ha messo a dura prova Sinner. È riuscito a tenere molto bene lungo la diagonale di rovescio e ha messo in mostra i suoi grandi miglioramenti negli spostamenti laterali“, le prime parole di Monaco.

Poi, però, dall’altra parte della rete c’era un mostro assoluto, un qualcosa che non è umano per velocità di palla, capacità di soffrire e di tirar fuori quel qualcosa in più nei momenti decisivi. È vero che Sinner ha messo poche prime, ma alla fine quando ha avuto bisogno arrivavano ace o servizio vincente. Ha concesso solo una palla break a un giocatore che ha fatto vedere un tennis di altissimo livello. Questo dice tutto“, ha aggiunto il commentatore tecnico di Eurosport.

Altra riflessione interessante di Monaco è stata la seguente: “Ormai Sinner è arrivato a un livello di tale perfezione che quelle rare volte che sbaglia ci si chiede il perché. Ci dimentichiamo a quale velocità giochi e cosa i suoi avversari sono costretti a fare. Con lui si rischia davvero l’effetto videogioco, fa paura. Alla fine, sono gli avversari che si rendono conto del peso della sua palla e onestamente ‘tira una brutta aria’ per i rivali di Jannik. Alla fine, Fritz ha fatto una prestazione eccellente, ma cosa abbiamo alla fine? 6-4 6-4 e una sola palla break concessa”.

La conclusione è chiara: “Con Sinner, a mio parere, siamo a un livello di tennis inavvicinabile per tutti in questo momento. Poi, lo sappiamo, nel tennis tutto va preso con le molle. Ora come ora, però, la mia sensazione è questa perché lui ha sempre quel livello, magari può scendere un po’, ma quando gli serve lo tira fuori. E penso anche che giocare a Torino gli dia quel 10% in più dal punto di vista motivazionale“.

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