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MotoGP

Gino Borsoi: “Martin e Bagnaia come Federer e Nadal, la Ducati ci ha sempre aiutato”

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Gino Borsoi
Gino Borsoi/ IPA Sport

Non riesce a trattenere le lacrime Gino Borsoi, Team Manager della Ducati Pramac che oggi festeggia il trionfo di Jorge Martin, pilota che ha vinto il Motomondiale 2024 di MotoGP. Un’impresa che era già nell’aria nelle ultime settimane e concretizzatasi in occasione del GP di Barcellona, ultimo atto della stagione, in cui gli è bastato soltanto il terzo posto per poter chiudere con dieci punti di distanza rispetto all’inseguitore Francesco “Pecco” Bagnaia.

Non si tratta di una vittoria banale: l’iberico è risultato infatti il primo pilota “indipendente” a diventare Campione del Mondo, afferrando un titolo sfumato la scorsa annata sportiva e raggiunto in questa stagione grazie ad una costanza con pochi precedenti. Anche su questo aspetto si è concentrato Borsoi, il quale ha svelato anche alcuni retroscena sul weekend catalano.

Su Martin non ho mai avuto dubbi – ha detto Borsoi ai microfoni di Sky Sport Italia – ero certo che sarebbe riuscito a rimanere in focus: solo venerdì è stato un po’ più diverso rispetto al solito e abbiamo dovuto un attimo riportarlo nel suo standard. Avevo invece paura un po’ della gara, della prima curva: in queste occasioni può succedere sempre qualcosa con la moto e con gli altri piloti. Non sai cosa aspettarti perché ci sono delle cose fuori dal nostro controllo. Su tutto quello che potevamo controllare abbiamo fatto il meglio”. 

Anche secondo Borsoi la ricetta che ha concesso a Martin di trionfare è stata la costanza: “Lo avevamo visto anche l’anno scorso, dove abbiamo fatto degli errori che non si sono poi ripetuti quest’anno. Il team non ha mai sbagliato una scelta, è stata una grande famiglia che ha lottato fin dall’inizio. Mi reputo fortunato a condividere questo successo con loro”.  E sulla battaglia tra il madrileno e Bagnaia, il Team Manager ha azzardato un paragone tennistico: “Personalmente sono un grande amante di queste lotte,  come quelle che ho visto tra Federer e Nadal, due grandi amici e due grandi talenti, vedo in loro questa similitudine. La squadra ha lavorato bene e, come sempre detto, la Ducati ci ha aiutato fino alla fine. Alle persone piacciono sempre i complotti, spero che adesso la gente sia più convinta“. 

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