MotoGP

MotoGP, pagelle GP Malesia 2024: Bagnaia, troppo tardi. Martin aggressivo e lucido, Bastianini anonimo

Pubblicato

il

PAGELLE GP MALESIA 2024 MOTOGP

Domenica 3 novembre

FRANCESCO BAGNAIA (Ducati Factory) 10: una gara impeccabile. Doveva vincere per lasciare aperti i discorsi (comunque complicatissimi) legati al titolo e lo fa. Con forza. Con durezza. Accettando lo scontro con Jorge Martin. Lo spagnolo cerca di accendere la miccia nei primi giri ma lui non si fa spaventare. Risponde colpo su colpo, poi appena ha modo scappa. Se ne va inesorabilmente grazie ad un ritmo sempre 2-3 decimi migliore di Martinator. Nel finale gestisce moto e gomme e vince con pieno merito. Quanti rimpianti per la caduta di ieri e, più nel complesso, per le occasioni mancate in una annata con già 10 successi stagionali…

JORGE MARTIN (Ducati Pramac) 7.5: mezzo voto in meno per i rischi corsi in questo Gran Premio di Malesia. Assolutamente non necessari. Parte con un ampio margine su Bagnaia (+29 punti) e potrebbe gestire la sua gara senza patemi. Poteva mettersi in scia al rivale e incamerare 20 punti pesanti senza patemi. Invece no, non ci sta. Sin dal primo giro dà il via ad un corpo a corpo emozionante con l’attuale campione del mondo. Rischia, rischia tanto. Troppo. Persa la coda della GP24 numero 1 si quieta e scivola a oltre 2 secondi. Nella battute conclusive sfrutta la doppia gomma media per recuperare qualche decimo a Bagnaia per provare a riacciuffarlo. Di nuovo rischi. Di nuovo un errore. Capisce che per oggi ne ha avuta abbastanza. Una caduta avrebbe riaperto ogni discorso per il titolo. Il nativo di Madrid a Sepang ha davvero forzato troppo con il titolo quasi in tasca…

Bagnaia vince davanti a Martin il GP di Malesia dopo una battaglia furibonda e accentua i rimpianti

ENEA BASTIANINI (Ducati Factory) 6.5: non certo la sua migliore gara della stagione. Ad ogni modo il pilota riminese centra un podio importante. Il massimo che oggettivamente poteva conquistare. Non aveva il passo per duellare con i primi della classe, per cui gestisce ritmo e moto per arrivare comodamente al traguardo.

ALEX MARQUEZ (Ducati Gresini) 6.5: il pilota spagnolo a Sepang mette in mostra sempre la sua versione migliore. Un anno fa fece successo al sabato e podio la domenica. Oggi chiude a 1.8 da Bastianini con una gara solida.

PEDRO ACOSTA (Gas Gas Tech3) 6; le prova tutte per sopravanzare Alex Marquez, lo mette sotto pressione fino a che ne ha, ma nel finale molla la presa e lascia scappare il connazionale. Chiude al quinto posto e sa che, forse, oggi avrebbe potuto fare qualcosa in più…

FABIO QUARTARARO (Yamaha) 7: mezzo voto in più perché è stato in grado di rimettersi in moto dopo la caduta del primo via, con una M1 che non era quella “da gara” e, soprattutto, con gomme usate. La Casa di Iwata mette in mostra miglioramenti assortiti, e il francese inizia a sorridere. Chiude, comunque, sesto a 16.2, ancora troppo poco…

MARC MARQUEZ (Ducati Gresini) 5: ancora una caduta. Alti e bassi. Sempre. Il Cabroncito oggi ha gettato alle ortiche un nuovo podio. E pensare che, nelle prime fasi, sembrava rimanere spettatore del duello Bagnaia-Martin sperando che i due rivali si auto-eliminassero. Non succede e, proprio sul più bello, finisce nella ghiaia dell’ultima curva. Nel finale risale la china ed è 12°, magra consolazione.

BRAD BINDER (Red Bull KTM) 4: scatena il bruttissimo incidente del primo via, con il suo vicino di box Jack Miller che rischia grosso. Pilota che troppo spesso agisce senza pensare troppo, come in questo caso. Colpisce Alex Marquez tamponandolo, quindi “boccia” Quartararo e Miller.

JOAN MIR (Repsol Honda) 3: un disastro senza fine. Cade anche a Sepang. Il campione del mondo 2020 sta riscrivendo il libro dei record, ma dal lato sbagliato. Ottava caduta domenicale su 18 appuntamenti (ha saltato Misano 1), 13esima complessiva. Un andamento non degno di un pilota del suo status, al netto di una Honda che proprio non va.

Exit mobile version