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Ciclismo

Nibali si sbilancia: “Finn una promessa, Ayuso ha qualcosa di speciale”

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Nibali / Pier Colombo

Un parere autorevole. Leggere il nome e cognome Vincenzo Nibali fa venire un po’ di nostalgia agli appassionati di ciclismo italiani. Non è un momento positivo per il movimento tricolore della strada e il riscontro deludente negli ultimi Mondiali è solo l’ultimo da valutare in una certa chiave. Il siciliano è stato in grado, nei suoi anni di carriera, di grandi imprese ed è tra i sette ciclisti di ogni tempo a conquistare tutti e tre i Grandi Giri almeno una volta.

Nibali, intervistato da AS, si è un po’ raccontato: “Ora la mia vita è cambiata, mi sto godendo la famiglia, a differenza di quando correvo. Non mi manca l’attività agonistica, ho avuto una lunga carriera e concluso quando era venuto il momento di farlo“, le parole dell’ex corridore nostrano.

L’interesse però per quanto accade a livello internazionale è intatto. Si è reduci da una stagione segnata dal dominio di un campione straordinario, ovvero lo sloveno Tadej Pogacar: “È stato fantastico, il più grande senza dubbio quest’anno. Adesso i più giovani hanno tutto: preparatori atletici, nutrizionisti. A 18 anni fanno il salto, quando prima avevi due o tre anni per progredire“.

Un discorso che si lega alle difficoltà in casa Italia. Nibali però crede fermamente che vi possa essere un potenziale campione: “Lorenzo Finn è una grande promessa ed è importante per mio Paese riuscire a essere ben visibile attraverso il Giro d’Italia e le corse di grande tradizione“. Allargando il discorso sui ciclisti del futuro in ambito internazionale, lo Squalo ha aggiunto: “Ci sono tanti giovani interessanti. A me piace molto Juan Ayuso, ha qualcosa di speciale. Quando sei in una squadra di altissimo livello è complicato, ma lui è coraggioso, non è timido“.

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