Nuoto
Nuoto, segnali positivi dagli azzurri a Singapore. Thomas Ceccon e Benedetta Pilato in crescita
La Coppa del Mondo si è conclusa a Singapore, dando appuntamento al pubblico locale al Mondiale di luglio e ora l’appuntamento clou della stagione invernale è la rassegna iridata in vasca corta di Budapest. Per l’Italia le buone notizie non mancano: i cinque azzurri presenti nella manifestazione itinerante che si è svolta in Asia in tre week end hanno ottenuto la bellezza di 21 podi complessivi, anche se solo una volta, con Thomas Ceccon nei 100 stile libero a Shanghai, l’Italia è salita sul gradino più alto del podio.
Nessuno degli atleti azzurri (oltre a Ceccon, c’erano Benedetta Pilato, Nicolò Martinenghi, Alberto Razzetti e Lorenzo Mora) aveva preparato in modo specifico questo evento. L’obiettivo, per tutti gli azzurri, è Budapest, anche se si tratta dell’anno olimpico e il Mondiale in corta assume un’importanza secondaria ma, chi più, chi meno, ha gestito questa fase di transizione (per alcuni la preparazione era ripresa davvero da pochissimo) con impegno e grande professionalità.
Singapore ha confermato quello che ci si attendeva ad inizio di questa avventura, che gli azzurri sarebbero cresciuti strada facendo, anche perchè contemporaneamente alle gare si sono sottoposti a carichi di lavoro pesanti in vista dell’impegno ungherese. L’esempio più lampante è quello di Nicolò Martinenghi che non è mai riuscito a salire sul podio in questa edizione di Coppa del Mondo che ha utilizzato come parte della preparazione. Il campione olimpico ha fallito per due volte la finale dei 100 rana, poi a Singapore ha ottenuto la qualificazione, migliorandosi di un secondo, ha chiuso sesto, sfiorando il podio nei 50 rana dove invece era sempfre riuscito ad entrare in finale anche nelle tappe precedenti.
Restando nella rana anche Benedetta Pilato è andata in crescendo. Risultati simili nelle prime due tappe e poi un tempo sotto l’1’05” a Singapore sui 100 e un miglioramento deciso nei 50 lasciano ben sperare in vista di Budapest, anche se la cinese Tang sembra inarrivabile. Sui 50, invece, la specialista tarantina sembra sempre molto a suo agio e in tutte e tre le tappe ha chiuso al secondo posto alle spalle della cinese con tempi più che accettabili.
Coppa del Mondo all’insegna della continuità per Alberto Razzetti che si è tenuto sempre su standard più che discreti per il suo livello, è salito più volte sul podio e va bene così perchè quando i tuoi avversari si chiamano Leon Marchand (che ha cancellato Lochte dall’album dei record mondiali nei 200 misti), Duncan Scott o Daiya Seto è davvero difficile mettere la mano avanti.
C’era chi aveva qualche dubbio sul post-Olimpiadi di Thomas Ceccon. Il fuoriclasse veneto ha impostato gli ultimi due anni della sua carriera sulla conquista dell’oro a Cinque Cerchi nei 100 dorso e lui stesso aveva manifestato qualche dubbio sul dopo Parigi. Vacanze un po’ più lunghe ma poi la sua vita è in piscina e gli sono bastate poche settimane di preparazione per conquistare un grappolo di podi e per ottenere la vittoria prestigiosa a Shanghai sui 100 stile libero davanti al primatista mondiale Pan Zhanle che poi si è scoperto aver virato, almeno in questa fase, sul mezzofondo. Una volta di più la Coppa del Mondo ha messo in evidenza l’eclettismo di Ceccon, competitivo in tutte le gare. Magari da questa esperienza l’azzurro inizierà a fare delle scelte in vista del prossimo quadriennio olimpico.
Lorenzo Mora, infine, ha centrato un doppio podio nei 200 dorso che restano la sua gara di riferimento per la vasca corta, nella quale potrà dire la sua anche in chiave podio iridato. La scoppola della mancata qualificazione olimpica non è facile da digerire per l,’atleta modenese che però non molla e vuole rilanciare, partendo da quella che è da sempre considerata casa sua, la vasca da 25 metri dove riesce ad esaltarsi con virate e subacquee di altissimo livello. A Shanghai e Singapore ha lanciato segnali importanti, da Budapest potrebbe ripartire la rincorsa al sogno a Cinque Cerchi.