Pallamano
Pallamano: Italia, contro la Spagna alla pari. Orgoglio, identità e voglia di affermarsi
Il paradosso di una sconfitta che lascia perfino l’amaro in bocca. La nazionale italiana maschile di pallamano vive il “Day After” della partita persa contro la Spagna, in trasferta e valida come prima giornata del Gruppo 4 di qualificazione agli Europei 2026, con un misto di sensazioni e sentimenti.
Gli azzurri erano andati a Puerto de Sagunto sapendo di partire nettamente sfavoriti contro i bronzi olimpici di Parigi 2024, eppure nello spirito, nell’organizzazione e nell’identità di gioco si sono mostrati pressoché perfetti facendo partita pari con gli iberici. Se il primo obiettivo, come detto dal DT Riccardo Trillini, era quello di consolidare il rispetto ottenuto a livello internazionale qualche mese fa dopo la ritrovata qualificazione ai Mondiali: la missione è stata ampiamente centrata.
La Spagna aveva delle assenze che pesavano sul proprio roster? E’ vero, ma anche la selezione tricolore ha dovuto fare i conti con i forfait di elementi quali Parisini, Savini, Bronzo e Iballi.
L’ossatura portante della squadra è ben visibile al di la di chi si trovi in campo e le alternative giovani stanno piano piano iniziando a salire di livello: un ottimo segnale in termini di profondità della rosa e di concorrenza nei vari ruoli. Lo stile di gioco – sia offensivo sia difensivo – è stato costruito e recepito venendo assimilato dai giocatori partita dopo partita.
Ora però viene il difficile: la tenuta mentale. Perché se è vero che nella gara contro gli uomini del ct Ribera, visto lo sviluppo per certi versi inatteso, sarebbe poi stato fisiologico avere dei momenti di up & down, a volte condizionati anche da qualche scelta arbitrale che ha influito sulla gara (ma su questo non entreremo nel dettaglio di un’analisi che vuole rimanere tecnica), l’orizzonte immediato si chiama Serbia.
Domenica – a Fasano alle ore 18 – una gara da non sbagliare, dove ritrovare energie spese dal punto di vista fisico e psicologico sarà fondamentale. Mettere a referto i primi punti e continuare a lanciare un messaggio a tutti: l’Italia c’è e vuole prendersi anche la qualificazione agli Europei 2026.