Short Track

Pietro Sighel: “Obiettivo il top della forma ai Mondiali. Dandjinou è il migliore, ma ci siamo avvicinati”

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Pietro Sighel/LaPresse

Lo short track ha vissuto in questa stagione un’importante rivoluzione, con l’arrivo del World Tour, che è andato a sostituire il vecchio formato della Coppa del Mondo. Le prime due tappe, entrambe svoltasi a Montreal, sono state positive per la squadra azzurra, che ha sicuramente in Pietro Sighel una delle sue principali stelle. Il trentino si è sbloccato proprio in quest’ultimo fine settimana, concludendo al terzo posto sia nei 500 sia nei 1500 metri, oltre al podio conquistato con la staffetta. Abbiamo sentito l’azzurro proprio al termine del secondo weekend di gare, facendo un bilancio su questo inizio d’anno e su anche le aspettative future.

Una stagione diversa rispetto a quelle precedenti, con l’introduzione di un nuovo format. Quali sono state le tue sensazioni dopo le prime due tappe del World Tour?

“Devo dire che è stato un buon inizio di stagione, non posso lamentarmi, anche perché quest’anno con il cambio del format di gara ci affrontiamo sempre tutti su ogni distanza. Lo scorso anno, visto che si potevano fare al massimo due gare, c’era più scrematura e a volte non ci si affrontava tutti insieme come invece avviene ora. Questo formato di competizione è sicuramente un po’ più difficile rispetto al passato e ricorda molto quello Mondiale. Essendo la prima prova con questo nuovo formato e con anche una programmazione delle gare diversa rispetto al passato, devo dire che non è andata male. Il primo weekend bisognava ingranare la marcia, mentre nel secondo siamo riusciti a venire fuori meglio”.

In queste prime due tappe è mancata forse anche un po’ di brillantezza fisica. A che punto sei con la tua condizione, pensando comunque ad una stagione lunga e con un Mondiale alla fine?

“Noi puntiamo sempre ad avere il picco della forma sempre verso la fine della stagione, quando si disputa il Mondiale. La speranza è che anche quest’anno sia così, ma di solito abbiamo sempre indovinato il finale di stagione. Sono sicuramente fiducioso e spero che questo sia solo l’inizio di una bella stagione”.

La classifica generale del World Tour ti vede al secondo posto dopo le prime due gare di Montreal. C’è il pensiero di poterla vincere? È un tuo obiettivo?

“In questa stagione sono partito con il pensiero di fare più gare possibili con l’obiettivo di fare esperienza e di migliorare alcuni aspetti sia sul piano tecnico che su quello tattico. Inevitabilmente dopo i primi due weekend di gara un occhio alla classifica generale ce lo dai, ma, oggettivamente parlando, il primo posto sembra quasi impossibile. Un discorso diverso si può fare per gli altri due posti, dove ce la si può giocare sicuramente. Abbiamo comunque solamente fatto due tappe, ne mancano ancora quattro, la stagione è lunga e vediamo come continuerà”. 

Un inizio di stagione che ha messo in mostra un Williams Dandjinou superlativo su ogni distanza. Pensi che il canadese possa essere battibile?

Al momento sembra davvero imprendibile. Nel primo weekend ha dimostrato di essere di un livello superiore, mentre nel secondo ci si è avvicinati ed è sembrato più fattibile provare a batterlo. Lui oggettivamente è il più forte ed in questo momento merita di essere nella posizione in cui si trova”.

Questa è la stagione che precede il grande appuntamento delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Sei una delle stelle degli sport invernali in Italia e su di te ci sono sicuramente grandi aspettative. Avverti già questa pressione?

“Sicuramente sarà molto bello e la pressione di certo non manca visto che si gareggia in casa. Soprattutto negli ultimi due anni tutti continuano a chiederci delle Olimpiadi e continuano a ricordarci di questo evento. C’è sicuramente tanta attenzione su di noi, visto che gareggeremo in casa, ed è ovvio che la pressione aumenti di conseguenza. Io, però, voglio concentrarmi stagione per stagione, pensando una gara alla volta. Poi quando arriverà il grande evento penseremo a cosa fare”.

Un piccolo antipasto olimpico ci sarà quest’anno, visto che il World Tour fa tappa a Milano e sicuramente vorrai farti trovare pronto. Cosa ti aspetti da questo appuntamento?

“La gara in casa sarà sicuramente un bel evento, anche perché è da tanti anni che non si fa una gara di short track di questo livello in Italia e quindi sarà bello anche sotto questo punto di vista. Inoltre sarà il test event in vista proprio delle Olimpiadi, con tante cose da vedere e da provare in vista del prossimo anno”.

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