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REGINE DEL MONDO! Jasmine Paolini regala la quinta BJK Cup all’Italia: il trionfo della capitana Garbin

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Paolini / LaPresse

L’Italia vince per la quinta volta la Billie Jean King Cup, la prima da quando è cambiato il nome. Nel 2006, 2009, 2010 e 2013 la competizione a squadre femminile era infatti nota come Fed Cup; ora, per la prima volta, il trofeo lo si alza con il nome della leggenda del tennis inciso. Jasmine Paolini porta il punto del decisivo 2-0 all’Italia battendo per 6-2 6-1, senza discussioni, Rebecca Sramkova. Il gruppo di Tathiana Garbin, finalmente nella sua miglior formazione possibile, porta a casa un obiettivo che fino a un paio d’anni fa pareva sostanzialmente impossibile.

Primi game subito ricchi di lotta, e non potrebbe essere altrimenti tra chi ha avuto l’anno migliore della carriera e chi è emersa in 4 mesi mai vissuti prima (18 vittorie dopo gli US Open). Dal terzo gioco in poi è battaglia vera: sul 2-1 Jasmine manca una palla break mettendo una risposta di dritto in rete e poi spreca la chance di averne un’altra con un dritto fuori, in quello successivo Sramkova, a furia di dritti molto precisi, si guadagna a sua volta la palla del 3-2, ma l’azzurra con grande presenza e precisione non concede nulla. E, anzi, è proprio tirando benissimo di dritto e (sul 15-40) di rovescio che Paolini si prende il break di vantaggio, confermandolo per il 5-2 dopo un paio di difficoltà e un meraviglioso lungolinea sempre di rovescio che si stampa sulla riga. La slovacca appare più fiaccata nella fiducia, perché nell’ottavo game commette più errori e questo, combinato a una Jasmine che nulla sbaglia, porta fino a un 6-2 ben esplicativo del parziale.

Comincia benissimo anche il secondo set sul fronte Italia: arriva infatti un altro break immediato. Paolini sale sullo 0-40 con due errori di rovescio di Sramkova, la slovacca riesce a salvare le prime due opportunità (la seconda con una grande palla corta), ma sulla terza il dritto vola via. Per la ventottenne di Bratislava, però, non è finito tutto: gioca un gran game e c’è il controbreak a 15 con un notevole passante di rovescio lungolinea. Timori? Nessuno, perché Jasmine gioca un game bellissimo, vinto a zero con due numeri (rovescio in corsa per lo 0-40 e ottimo dritto per chiudere). Stavolta il mantenimento della battuta arriva; Sramkova poi, è costretta a forzare con margine di errore minimo. Questo la porta al doppio fallo del 30-40 nel sesto game, cui però replica con un gran servizio al centro. Paolini non si ferma più: arriva sul 5-1, poi due match point. Sul primo Sramkova trova un incrociato strettissimo di dritto che la salva, ma sul secondo Jasmine serve al corpo della slovacca, la risposta se ne va e allora arriva l’invasione di campo per il coronamento di un anno meraviglioso. Jasmine Paolini, Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto, Sara Errani e Martina Trevisan ce l’hanno fatta.

Più che i numeri del match, valgono quelli di tutto il contorno: per Sara Errani questa è la quarta coppa, e in questo senso eguaglia Flavia Pennetta e Roberta Vinci che erano presenti in tutte le squadre dal 2006 al 2013. L’Italia raggiunge a quota 5 Spagna e Russia per numero di vittorie. Quel che più conta, però, è che si chiude un anno pazzesco: due finali Slam di Paolini, l’oro olimpico di Sara e Jasmine, Errani vincente in misto agli US Open, il numero 4 del mondo della toscana e il ritorno in top ten di doppio del duo azzurro. E ora la ciliegina, quella vera.

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