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Tennis
Richard Krajicek sicuro: “Oggi battere Sinner è più difficile che contro il miglior Sampras”
In attesa di raggiungere Malaga nei prossimi giorni per dare una mano alla squadra italiana nelle fasi finali di Coppa Davis, Jannik Sinner ha completato una stagione ATP da sogno in cui spiccano i due titoli Slam ottenuti a Melbourne e New York, il trionfo alle Finals di Torino (non concedendo neanche un set in tutto il torneo) e la supremazia nel ranking mondiale a fine anno.
Richard Krajicek, olandese ex numero 4 al mondo e vincitore di Wimbledon nel 1996, attualmente direttore dell’ATP 500 di Rotterdam, ha fornito il suo punto di vista sul giocatore azzurro ai microfoni di SuperTennis: “Battere oggi Sinner è più difficile che battere Sampras quando giocavo io. Sampras era un giocatore incredibile ma sapevo che se riuscivo ad attaccarlo sul rovescio avrei avuto una possibilità di batterlo. Ora tutti sanno fare tutto e si muovono benissimo. Li guardo e penso: se giocassi adesso, come potrei batterli? Oggi Sinner non ha debolezze“.
Sulle differenze principali rispetto agli anni Novanta: “Si gestiscono tutti in modo diverso. I giocatori hanno carriere più lunghe, hanno team migliori, e in generale sono molto più completi. Quando giocavo io, anche i migliori avevano dei punti deboli: il rovescio per Sampras, il servizio magari per Agassi. Andavo in campo e avevo la sensazione di poter battere chiunque, anche Sampras che ho sconfitto sei volte. Diciamo che sono felice di aver giocato negli anni ’90“.
Sul futuro del tennis maschile: “Molto buono. Tanti si chiedevano cosa sarebbe successo dopo l’era dei Federer, Nadal e Djokovic, poi sono arrivati Sinner e Alcaraz. C’è Zverev che è numero 2 e sta giocando benissimo, penso che quando vincerà il primo Slam poi ne aggiungerà altri come è successo a Lendl che ha aspettato tanto per vincere il primo Major. Sono sicuro che nuove stelle arriveranno, il tennis maschile è in buone mani. Grazie a questi campioni il tennis è molto popolare, in ogni torneo si vedono sempre più tifosi“.