Rugby
Rugby: l’Italia vede le streghe, ma batte la Georgia di stretta misura
Si è appena conclusa allo stadio Ferraris di Genova la sfida tra l’Italia di Gonzalo Quesada e la Georgia, secondo impegno novembrino degli azzurri dopo il ko subito contro l’Argentina. E nel capoluogo ligure lo spettacolo non è dei migliori, anzi, e gli azzurri soffrono tantissimo, riuscendo a mettere la mano sul match solo nell’ultimo quarto.
Partenza subito fortissimo dell’Italia, che spinge, arriva dopo un minuto a un passo dalla linea di meta, ma arriva l’intercetto e occasione persa. Subito fallo dei georgiani e azzurri che restano in attacco, anche se perdono subito per infortunio capitan Lamaro. Italia poco concreta in questa fase, con la Georgia che poco alla volta guadagna territorio e sposta il baricentro oltre la metà campo azzurra. Al 10’ bella fiammata azzurra, ma ancora una volta non si concretizza, anche se sale in cattedra un ottimo Vintcent sia in difesa sia in attacco. Al 18’ va oltre Lamb, ma non riesce a schiacciare e meta persa malamente. Al 19’ rischia grosso l’Italia, con palla persa in attacco, calcio lungo dei georgiani e Paolo Garbisi anticipa l’avversario in campo aperto.
È comunque un monologo azzurro e al 22’ va finalmente sulla piazzola Paolo Garbisi per il 3-0. Ma ecco che appena l’Italia si sblocca arriva la meta. Ma la segna la Georgia, che dopo aver difeso per quasi 23 minuti trova una bellissima e veloce azione e alla fine l’ovale arriva a Tabutsadze per il 3-7. Italia sempre poco concreta, che al 28’ conquista una punizione dalla distanza, va Gallagher sulla piazzola, ma non trova la piazzola. Al 31’ nuovo fuorigioco dei caucasici e Garbisi va sulla piazzola e punteggio che va sul 6-7. Ma, ancora una volta, punti fatti e punti subiti, questa volta con il piazzato di Matkava per il 6-10. E al 37’ buco clamoroso della difesa azzurra, con un pessimo Trulla che non interviene sul calcio alto di Garbisi, caucasici che premano sull’acceleratore con Niniashvili, palla a Lobzhanidze che può schiacciare tra i pali e Georgia che scappa via sul 6-17. Match che si fa clamorosamente in salita per gli azzurri che chiudono il primo tempo sotto di 11 punti, con l’Italia che per l’ennesima volta non concretizza a un passo dalla meta con Gallagher.
Fatica anche in avvio di ripresa l’Italia, ma col passare dei minuti gli azzurri iniziano a mettere alle corde gli avversari, li obbligano tre volte al fallo e alla quarta, ennesima, infrazione arriva la meta di punizione per l’Italia e ammonizione a Tabutsadze per l’avanti volontario che nega la meta sicura a Ioane e punteggio sul 13-17. Insistono gli azzurri, con i caucasici abbastanza alle corde, ancora molto fallosi e dalla touche palla che arriva ad Alessandro Fusco che beffa la difesa georgiana e meta del sorpasso per il 20-17. Al 67’ palla rubata dagli azzurri, calcio al largo di Garbisi, la prende Ioane ma non riesce a schiacciare. Italia che deve chiudere il match, per non rischiare beffe, e ringrazia i georgiani che sbagliano clamorosamente due calci, togliendo le castagne dal fuoco per gli azzurri. Al 72’ ancora un errore dalla piazzola di Gallagher e si deve soffrire fino alla fine. Ma alla fine l’Italia gestisce il vantaggio minimo e può festeggiare una brutta, bruttissima, vittoria.