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Salto con gli sci

Salto con gli sci, la Coppa del Mondo femminile riparte nel segno dell’equilibrio. Rivincita Prevc vs Pinkelnig?

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Nika Prevc
Nika Prevc | Foto: LaPresse

La XIV edizione della Coppa del Mondo femminile di salto con gli sci vivrà la propria ouverture a Lillehammer, ovvero dove tutto ebbe inizio. Il 3 dicembre 2011, la località norvegese ospitò la prima gara di sempre; inoltre, in questo 2024-25, tiene a battesimo il massimo circuito per l’undicesima volta.

Si riparte dopo una stagione in cui la Sfera di cristallo è stata contesa fra la teenager Nika Prevc (classe 2005) e la sempreverde Eva Pinkelnig (classe 1988). Alfine, la giovane slovena ha detronizzato la navigata rivale (vincitrice dell’ambito trofeo nel 2023-24), complice anche un infortunio estivo patito dall’austriaca, che ha preferito cominciare l’inverno con qualche gara di ritardo, evitando di forzare i tempi di recupero.

Il successo dell’ultimogenita della dinastia nativa di Kranj è però stato più che legittimo e non c’è ragione di dubitare che entrambe possano essere nuovamente protagoniste, assieme a tante altre ragazze volanti. Si vive una fase in cui sovrano è l’equilibrio, dopo un lungo periodo in cui questa o quell’altra atleta hanno ricoperto il ruolo di regina indiscussa.

Prevc e Pinkelnig saranno sicuramente due cognomi da tenere d’occhio, così come quelli di chi lo ha cambiato per matrimonio. Ormai dovremmo aver fatto il callo alla tedesca Katharina Schmid (nata Althaus), dovremo invece abituarci a vedere in stanga di partenza la slovena Nika Vodan (ex Kriznar).

Volendo restare nel novero dei Paesi della Mitteleuropa, bisognerà tenere in grande considerazione anche le varie Ema Klinec, Marita Kramer e Selina Freitag, fermo restando come i movimenti di Slovenia, Austria e Germania possano sempre produrre sorprese dell’ultimo minuto.

Il discorso può valere, in tempi e modi differenti, anche per la Norvegia capitanata dal tridente composto da Eirin Maria Kvandal, Silije Opseth e Anna Odine Strøm. Uscendo dagli orizzonti europei, guai a sottovalutare il Giappone, trainato dalle veterane Yuki Ito e Sara Takanashi, ma talvolta capace di sfoderare assi dalla manica. Il Canada, poi, vanta due saltatrici di primissimo piano (Alexandria Loutitt e, in seconda battuta, Abigail Strate).

Il meglio prodotto dalle vallate alpine occidentali e meridionali è rappresentato dalla francese Josephine Pagnier e da chi proviene dal Trentino o dall’Alto Adige. Di queste ultime, delle loro ambizioni e prospettive, si può però leggere a parte, nella monografia dedicata alla squadra azzurra.

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