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Ciclismo

Sara Casasola: “Il sogno sono i Mondiali di ciclocross. Curiosa di mettermi alla prova su strada”

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Sara Casasola
Sara Casasola / photopress.be

Sara Casasola continua a brillare in questa stagione di ciclocross. Affermatasi tra le migliori della disciplina in questo inizio di stagione, la 24enne di San Daniele del Friuli sta facendo emergere il tricolore sui vari circuiti affrontati sinora, costringendo le rivali ad accorgersi di lei. Brava nel ciclocross ma anche su strada, soprattutto sul passo e in salita, Casasola è una delle nostre giovani ragazze promettenti specialiste del cross, ma che negli ultimi anni si è data parecchio da fare anche da stradista. Un amore nato quasi per caso quello per il cross: Sara ha cominciato a muovere i primi passi con la bici da strada e con la mountain bike, oltre a gareggiare in qualche prova da atletica. Poi, tra un piazzamento e un altro, ecco il ciclocross. Giusto un assaggio, ma per lei è stato un colpo di fulmine.

Come stai Sara? 

“Tutto bene, sono in Spagna in ritiro con la squadra fino al 7 dicembre prima di andare in Sardegna per la Coppa del Mondo”.

Cosa rappresenta per te il ciclocross? 

“Sicuramente è una grande passione, mi piace molto e attualmente è la disciplina in cui sto andando meglio”.

Sin qui sei soddisfatta di questa tua stagione?  

“Al momento sono molto soddisfatta, sta andando al di sopra delle aspettative”.

Hai fatto un ulteriore passo in avanti avvicinandoti alle maestre olandesi: su cosa senti di dover ancora migliorare maggiormente?

“Sicuramente c’è una differenza a livello di valori e potenza, sul finale pago un po’ di più rispetto alle altre e poi tecnicamente devo ancora colmare alcuni gap, soprattutto sulla sabbia o in punti un po’ più estremi in cui prendo più metri di distacco rispetto a quelli che dovrei”.

In Italia i terreni per il cross sono limitati. Adesso che ti sei anche laureata e che quindi non hai più l’impegno dell’Università, nei tuoi pensieri c’è un’idea di un possibile trasferimento nelle Fiandre? 

“Al momento no, nelle Fiandre l’inverno è più rigido che in Italia, vado su ogni tanto per fare dei lunghi periodi in Belgio, ma tutto l’inverno diventa proibitivo perché il tempo non consente di allenarsi molto bene e anche mentalmente stare lontana da casa quattro mesi diventa pesante”.

Cross ma anche strada, altra attività che sta diventato centrale nella tua giovane carriera. Quali saranno gli obiettivi su strada?

“A breve definirò più o meno quella che sarà la stagione su strada, sono curiosa di vedere fin dove posso spingermi e quale sarà il mio lavoro all’interno del Team. Passerò nel World Tour con la Fenix-Deceunick e quindi sarà un primo anno tutto da scoprire e per testarmi; saranno due stagioni in cui mi concentrerò di più anche sulla strada e lì capirò un po’ di più”. 

Quanto è importante per te la multidisciplina?

“Per come sto rendendo ora per me è fondamentale fare entrambe le discipline e nel processo di crescita penso sia molto importante. La multidisciplina ti rende più flessibile e permette di allenare alcuni punti deboli”.

Quali sono gli obiettivi per questa stagione di ciclocross? 

“Gli obiettivi principali saranno il Superprestige e la Coppa del Mondo, in ottica classifica generale, e i Mondiali di inizio febbraio”.

Su strada dove vorresti arrivare? 

“Sarebbe interessante correre un Grande Giro per vedere come va, ho corso il Giro quando ero più giovane, ma con il tempo cambiano le dinamiche”.

Cross o strada? 

“E’ una scelta difficile, al momento direi cross perché mi diverte un po’ più”.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

“Sarebbe bello vincere il Mondiale di cross e poi andare alle Olimpiadi, essendoci la possibilità che il cross possa diventare una disciplina olimpica, su strada al momento non ho ancora dimostrato di potermi giocare un posto nella Nazionale”.

 

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