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‘Saranno Campioni’: Filippo Bertoni, la nuova speranza del mezzofondo nel nuoto

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Filippo Bertoni
Bertoni/Photo Matti Ferru/Swim4Life Magazine

Filippo Bertoni ha una missione. Il mezzofondista viterbese, allenato fino allo scorso anno da Christian Minotti e passato da questa stagione, dopo l’addio al bordo vasca (si spera momentaneo) dello “Scuro”, a Gianluca Belfiore, tecnico che allenerà il prossimo anno anche Simona Quadarella, vuole, assieme ai suoi compagni di avventure a livello giovanile, riportare ai massimi livelli la staffetta 4×200 stile libero che, ai tempi di Rosolino e Brembilla, riuscì anche a salire sul podio olimpico.

Filippo Bertoni è da tanto tempo una grande promessa del nuoto azzurro, è salito su tutti i podi più importanti a livello internazionale, magari non ha il talento del suo compagno e rivale Alessandro Ragaini, già protagonista ai Giochi di Parigi, ma è un grande lavoratore, ha carattere, che a volte lo fa essere fin troppo generoso in acqua, ed è abituato a salire un gradino per volta, per cui non c’è da preoccuparsi se  il suo ingresso nel mondo dei “grandi” avverrà in modo più graduale rispetto ad altri compagni ed avversari.

Spazia dai 200 ai 1500 stile libero fin da quando era giovanissimo e stabiliva record nazionali nella categoria ragazzi. Ha sempre trovato il modo di rendersi protagonista fin quando nel 2022 ha portato a casa ben due ori agli EYOF, facendosi conoscere a livello internazionale.

Nel 2023 ha piazzato il colpaccio andando a vincere assieme a Ragaini, D’Ambrosio e Mao la medaglia d’oro agli Europei juniores nella staffetta 4×200 stile libero  ma il suo obiettivo lo scorso anno era quello di riuscire a salire sul podio del Mondiale juniores. Obiettivo centrato con il terzo posto nei 400 stile libero alle spalle del bulgaro Mitsin e del compagno Ragaini.

Quest’anno ha chiuso la sua esperienza a livello giovanile con il botto: altro tentativo ed altra medaglia d’oro europea nella 4×200 stile libero assieme a Ragaini, Valente e D’Ambrosio. È bene segnarseli questi nomi perché in azzurro potranno cercare di riscrivere un pezzo di storia e rinverdire i fasti di una staffetta che solo a sprazzi è riuscita ad essere competitiva negli ultimi anni ad altissimi livelli.

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