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Scacchi

Scacchi, Gukesh: “Sapevo di star meglio, ho cercato di giocare in modo preciso”

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Gukesh Dommaraju
Gukesh / FIDE / Eng Chin An

Quest’oggi il match per il Campionato del Mondo è tornato in parità. Dopo le prime tre partite, infatti, Gukesh Dommaraju si è portato sull’1,5-1,5 contro Ding Liren: l’indiano ha oggi battuto il cinese campione in carica a Singapore nel terzo dei confronti, sui 14 teoricamente previsti, in programma. Domani giorno di riposo e si riprende venerdì. Nel frattempo, dopo l’incontro odierno, entrambi sono stati sottoposti all’antidoping.

Queste le parole del vincitore di oggi nella conferenza stampa: “Mi sono sentito bene alla scacchiera, e oggi sono riuscito a giocare meglio del mio avversario, il che è sempre molto bello“. Sulla 15… Ch5 di Ding, seguita a una 15. g5 che voleva impedire l’omologa mossa del cinese: “Durante la partita entrambi pensavamo che il Bianco stesse meglio, che è quello che importa. Ovviamente non è piacevole giudicare male una posizione in questo modo, ma va bene, finché ho giocato meglio del mio avversario è buono“.

Sul momento decisivo, da 23. Ce2 in poi: “Guadagno un pezzo, ma lui ha due pedoni in più e le case scure sono un po’ deboli, perciò non penso che stessi del tutto vincendo. Sapevo di star meglio, di esserci vicino, e di lì ho giocato in modo piuttosto preciso. Vincere una partita è sempre bello, poi per la prima volta con un avversario così forte. Penso che significhi di più che ho vinto una partita nel Campionato del Mondo, una vittoria molto importante, quindi sono felice a vari livelli“. Va infatti ricordato che oggi, per la prima volta, Gukesh ha sconfitto Ding a cadenza classica.

Ricevute le critiche di Magnus Carlsen sul suo gioco dopo la prima partita (e chiarito che lo stesso norvegese nella sua prima iridata i suoi problemi li ebbe): “Vero, è stata una brutta partita, ma in generale mi sentivo bene. Pensavo che anche se ero nervoso non era nemmeno così tanto da gestire. Mi sentivo bene. Sì, è stata una brutta partita, ma sapevo che una volta stabilizzatomi avrei ritrovato il mio ritmo“.

Quanto a Ding Liren, queste alcune delle sue parole. Sui 33 minuti di riflessione: “Pensavo che la mia posizione non fosse confortevole, e il mio Alfiere in c2 era una debolezza, e lui stava per attaccare con Cd2, perciò ho tentato di trovare un’idea per salvarmi“. Più in là, a domanda circa l’influenza del giorno di riposo: “Non tanta, ma il risultato della partita probabilmente influenzerà le mie emozioni domani“.

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