Sci Alpino
Sci alpino, Lara Colturi riporta l’Italia sul podio in slalom femminile dopo 14 anni. Almeno in un universo parallelo…
L’Italia dello sci alpino femminile è tornata sul podio in slalom dopo tempo immemore. Il 23 novembre 2024 è stata finalmente spezzata un’astinenza che durava da quasi quattordici anni, ovverosia dal 4 gennaio 2011, giorno in cui Manuela Mölgg aveva chiuso terza la competizione tenutasi a Zagabria.
All’epoca, Lara Colturi – l’azzurra capace di interrompere un digiuno apparentemente senza fine – era letteralmente una bambina. D’altronde mamma Daniela Ceccarelli si era appena ritirata. È una figlia d’arte, la diciottenne piemontese. Proprio come quella Federica Brignone che ha scritto un’indelebile pagina di storia dello sci tricolore, fregiandosi della prima e unica Sfera di cristallo nel settore femminile.
La rampante teenager, l’altro ieri seconda alle spalle solo di un mostro sacro quale Mikaela Shiffrin, non celebra ancora un alloro così prestigioso. “Ne deve mangiare, di pastasciutta”, per diventare una figura analoga a quella che l’oggi trentaquattrenne valdostana rappresenta per il nostro Paese. Avrà tempo e modo per farlo, il talento non è in discussione. Non lo è mai stato, a dispetto di un atroce infortunio patito all’inizio del 2023. Si rischia di non riprendersi più, da certi traumi. Carriere sono state stroncate sul nascere da gravi sinistri di natura fisica. Non è il caso di Lara, sbocciata sul pendio tirolese di Gurgl pochi giorni dopo essere diventata maggiorenne.
La domanda, a questo punto, è se l’Italia tornerà anche vincere in slalom. L’ultima affermazione è datata 29 dicembre 2007 e porta la firma di Chiara Costazza. Una che, da quegli infortuni di cui sopra, è stata martoriata e affossata. Certo, finché una come Shiffrin sarà della partita, gli spazi per spezzare l’egemonia della statunitense saranno ridotti. Inoltre, ci sono tante altre rivali da battere (non va dimenticato come Petra Vlhova, la più credibile di tutte tra i pali stretti, sia ferma ai box proprio in seguito a un grave trauma al ginocchio).
Però può arrivare anche il momento di Lara Colturi. O i momenti? Chissà, forse lo sci alpino italiano potrà cominciare a festeggiare successi a raffica anche in slalom, come avviene ormai da anni nelle altre tre specialità grazie a Sofia Goggia, a Federica Brignone, Marta Bassino e prestigioso cast di supporto al seguito.
Esiste di certo un universo parallelo in cui questo articolo non è anacronistico. Esiste una realtà alternativa in cui quanto scritto è pertinente ed è capitato davvero. Viceversa, sono risaputi il come e il perché noi stiamo vivendo una linea temporale dove la teenager piemontese ha dovuto assumere cittadinanza albanese per poter dimostrare il suo reale valore.
Ci si rimette alla bilancia interiore del lettore o della lettrice per pesare le ragioni dell’una o dell’altra parte, tramite le quali si è arrivati alla corrente situazone, ben diversa da quella descritta. L’opinione personale di chi scrive è che, forse, se a 18 anni si sale sul podio di una gara di Coppa del Mondo, tanto nel torto non si può essere. Però, è solo un punto di vista. Ne esistono altri alternativi. Come la realtà narrata.