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Sinner in finale senza perdere un set: può eguagliare lo storico record di Lendl

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Jannik Sinner è arrivato in finale alle ATP Finals senza perdere nessun set. Un dato, questo, davvero enorme se si considera la qualità usuale dei migliori otto giocatori del pianeta. Il numero 1 del mondo ha infilato de Minaur, Fritz, Medvedev e Ruud concedendo poco, ancor meno al norvegese che ha subito una delle migliori performance dell’anno da parte del classe 2001 di Sesto Pusteria.

E stasera, contro di nuovo Taylor Fritz, Jannik avrà l’opportunità di arrivare a chiudere il torneo senza cedere parziali, fatto che non accade da quasi quarant’anni nella storia di quel che fu il Masters. Nel 1986, l’allora cecoslovacco che poi, nel finale di carriera (al tramonto, in sostanza), passò sotto insegne USA fu implacabile. Yannick Noah, Andres Gomez, Stefan Edberg: uno dopo l’altro caddero tutti in due parziali al Madison Square Garden di New York, al tempo casa abituale del torneo.

In semifinale, poi, Lendl diede 6-4 6-4 a un sempre più affermato Mats Wilander, che stava affilando le proprie armi anche lontano dal rosso, e poi, in un’epoca nella quale gli ultimi atti erano al meglio dei tre set su cinque, piazzò un triplo 6-3 su Boris Becker, che veniva da due annate con vittorie consecutive a Wimbledon.

Lendl era già riuscito a realizzare questo primato nel 1985, ma quello fu l’ultimo dei quattro anni con tabellone a eliminazione diretta, dunque con quattro partite invece delle canoniche cinque. Ugualmente, John McEnroe ebbe bisogno di sole tre nel 1983 perché il tabellone era a 12, oltre a essere a eliminazione diretta; lo stesso dicasi ancora per Lendl nel 1982. Di fatto, ad ogni modo, il nativo di Ostrava resta l’unico ad aver dominato in maniera tanto netta l’allora Masters. Sinner può aggiungere un altro pezzo di storia accanto al suo nome.

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