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Sinner l’inesorabile: non dà scampo a Medvedev e vola in semifinale da primo del girone alle Finals

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Jannik Sinner chiude da primo del girone intitolato a Ilie Nastase le prime tre partite delle ATP Finals 2024. Il numero 1 del mondo batte il russo Daniil Medvedev per 6-3 6-4 nell’ultima partita del raggruppamento, eliminandolo peraltro dal torneo dei migliori otto e spedendo in semifinale l’americano e finalista degli US Open Taylor Fritz. Domani si conoscerà il nome del suo avversario di sabato, ma intanto una cosa è certa: nel giro di nemmeno 14 mesi Jannik ha ribaltato il conto dei precedenti con Medvedev, passando da 0-6 a 8-7.

Dopo cinque game che, senza grandi scossoni, seguono i servizi, arriva improvvisa, eppure in certo modo attesa, la prima spinta vera di Sinner. Due le palle break che il numero 1 del mondo si procura sul 3-2: la prima si risolve in un dritto largo, sulla seconda la risposta non supera il nastro. L’appuntamento è soltanto ritardato, perché Medvedev la battuta la perde nel turno successivo, sul 4-3, vincendo peraltro un punto degli ultimi 13 del parziale. In buona sostanza, un’altra prova di forza di Sinner, che non gli lascia il benché minimo scampo. Un dato è emblematico: per provare a scardinare l’italiano, il russo commette 17 errori gratuiti. Il numero 1 del mondo appena 3 (e i vincenti sono simili: 5-4).

Con il destino già deciso, perché a questo punto Jannik è primo nel girone con Fritz secondo, il ritmo dell’azzurro non accenna a diminuire. Prova a variare un po’ Medvedev, e anche a venire a rete, ma questo lo porta solo a subire prima le variazioni di Sinner e poi un altro break, quello del 2-1, che testimonia anche i rapporti di forza tra l’uno e l’altro. Una reazione del russo però c’è, ed ha la forma di una gran risposta di dritto cui segue il vincente del 15-30 sul 3-2. La scelta di rispondere, quasi letteralmente, dalla Mole Antonelliana paga: due palle break. Ed è la seconda quella buona, con Sinner che mette in rete il dritto. Sul 4-4, però, il tempo di recuperare dal passaggio a vuoto ed ecco Jannik che torna a spingere con forza, che sul 40 pari s’inventa il punto della partita dopo uno scambio durissimo, che strappa a forza il servizio a Medvedev e va a servire per il match. E, stavolta, non c’è nessun problema: un’ora e 13 in campo e poi la scritta “Grazie Torino” sulla telecamera.

Una vittoria, quella di Sinner, nonostante le prime in campo per buona misura latitino: ben sotto il 50% nel primo set, alla fine arrivano al 57% contro il 63% di Medvedev, ma ciò che conta è il71% di punti vinti sulla seconda. Un dato che non dovrebbe sorprendere, data l’evoluzione storica di Jannik e fondata su questo come uno dei migliori colpi del repertorio, ma che fa sempre sorridere vedere. Con questo match, inoltre, Sinner diventa il quarto giocatore ad avere 10 o più vittorie su top 5 in anni consecutivi da quando esiste il ranking ATP computerizzato: prima di lui ce l’avevano fatta solo Borg nel 1979 e 1980, Lendl nel 1985 e 1986, Djokovic nel 2011 e 2012.

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