Seguici su

Skeleton

Skeleton, Coppa del Mondo femminile. Kimberley Bos nuova “prima inter pares”, ma la Sfera di cristallo è alla portata di tante

Pubblicato

il

Kimberley Bos
Kimberley Bos / La Presse

La XXIX Coppa del Mondo femminile di skeleton comincerà sabato 16 novembre da Pyeongchang, in Corea del Sud. Sarà un weekend intenso, quello inaugurale, poiché sarà caratterizzato dall’inusuale struttura del double header. Difatti, le gare in programma sono due, in quanto domenica 17 si replicherà immediatamente.

Fra le donne, il vertice della disciplina é da tempo caratterizzato da valori fluidi. Esiste un gruppetto di atlete particolarmente quotate, all’interno del quale spicca, come prima inter pares, la figura di Kimberley Bos. La trentunenne olandese ha vinto due delle ultime tre Sfere di cristallo (2021-22 e 2023-24) ed è bronzo olimpico in carica. Per lei, sfida più grande del 2025 sarà fregiarsi di quella medaglia iridata sinora sempre mancata.

Tra le ragazze di grido, si deve registrare un significativo addio, quello di Tina Hermann. La tedesca, nel cui palmarés spiccano due Coppe del Mondo e quattro ori iridati individuali, ha annunciato il proprio ritiro a 32 anni. Una scelta sorprendente, poiché si dava per scontato un ultimo assalto alla medaglia olimpica, sfuggitale sia nel 2018 (quinta) che nel 2022 (quarta). Viceversa, la teutonica ha preferito appendere il casco al chiodo.

Skeleton, i convocati dell’Italia per l’esordio in Coppa del Mondo: Bagnis e Margaglio sugli scudi

Senza di lei, viene meno una sicura protagonista della stagione, anche se le frecce nella faretra della Germania non scarseggiano di certo. Hannah Neise, Susanne Kreher e Jacqueline Pfeifer partiranno però in “seconda fila” rispetto ad altre big. Al riguardo è davvero curioso notare come colei che sarebbe la tedesca più competitiva, gareggi per altra nazione!

Parliamo di Kim Meylemans, ventottenne bavarese naturalizzata belga. La sua costanza di rendimento ne fa una candidata alla conquista della Sfera di cristallo, così come lo sarebbe la veterana austriaca Janine Flock, se dovesse essere assistita dalla salute. Per la trentacinquenne tirolese vale, tuttavia, lo stesso discorso fatto per Bos. Con due Coppe del Mondo in bacheca, la sfida è agguantare il metallo più pregiato in un grande appuntamento.

Nel “gruppo di testa” c’è ormai anche l’italiana Valentina Margaglio. Di lei, così come delle prospettive azzurre, si parla dettagliatamente in un articolo monografico. SI vedrà, infine, se al drappello delle women-to-watch si aggiungeranno altre componenti. Due i nomi da tenere d’occhio. Quello della ventiquattrenne britannica Tabitha Stoecker, già vincitrice in Coppa del Mondo, ma soprattutto quello della ventenne canadese Hallie Clarke, che a febbraio ha shockato il circuito, fregiandosi di una clamorosa medaglia d’oro ai Mondiali di Winterberg. Un botto isolato, oppure l’inizio di una cavalcata verso l’Empireo? Il primo responso, già a Pyeongchang.

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità