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Skeleton, l’Italia è diventata “variabile impazzita” del circuito. Gli azzurri sempre pronti a far saltare il banco

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Amedeo Bagnis
Amedeo Bagnis - Lapresse

L’Italia dello skeleton è ormai una realtà consolidata, le cui prospettive sono indubbiamente ambiziose. Si riparte dopo una stagione in cui Amedeo Bagnis ha portato in dote al movimento azzurro la prima, storica, vittoria in Coppa del Mondo. L’accadimento si è verificato a St.Moritz, nello stesso budello dove, ai Mondiali 2023, il venticinquenne piemontese si era fregiato di un’altrettanto epocale medaglia d’argento iridata.

Non si tratta di risultati sorprendenti. Le qualità dell’azzurro sono risapute da tempo fra gli addetti ai lavori, che già anni orsono gli pronosticavano un radioso futuro. Quel “futuro” è oggi. Dunque, è divenuto “presente”. Certo, Bagnis difetta (ancora?) di costanza di rendimento, però il profilo è quello della più classica “mina vagante”. Concorrente da non sottovalutare mai, perché sulla giornata secca può far saltare il banco, come già accaduto in più di un’occasione.

Il profilo è il medesimo della punta di diamante della squadra femminile. Valentina Margaglio è a tutti gli effetti una delle donne di vertice a livello globale. La trentunenne piemontese è reduce dalla miglior stagione della carriera e la sua ambizione può essere quella di agguantare la tanto agognata vittoria. Dopo quattro podi, di cui tre piazze d’onore, issarsi sul gradino più alto rappresenterebbe il naturale passo successivo.

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Chiaramente, i due piemontesi ambiranno alla medaglia ai Mondiali di Lake Placid, sia a livello individuale che nella prova a squadre miste. Alle spalle delle due punte di diamante, altri ragazzi e ragazze stanno cercando di emergere e trovare la propria dimensione nel circuito maggiore, fermo restando come la squadra possa contare su un veterano di sicuro rendimento.

Ogni volta che si parla di Mattia Gaspari, è doveroso ricordare come il trentunenne veneto abbia saputo tornare a un buon livello dopo un devastante infortunio al tendine d’Achille. Il veterano del team ha dimostrato di avere ancora qualcosa da dire, soprattutto in termini di piazzamenti nella top-ten.

Per il resto, la ventiquattrenne Alessia Crippa viene ritenuta un prospetto promettente. Il 2023-24 non è stato eccezionale, ma non sempre la crescita è lineare. I suoi progressi andranno seguiti con attenzione. Sarebbe inoltre ingiusto derubricare la ventiseienne Alessandra Fumagalli o il ventottenne Manuel Schwärzer solo perché di qualche primavera più anziani. Lo skeleton è uno sport dove si può emergere in maniera progressiva, anche in età più avanzata rispetto ad altri.

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