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Tennis femminile, c’è poco dietro Jasmine Paolini. Le possibili giovani da aspettare

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Jasmine Paolini
Paolini / LaPresse

Che Jasmine Paolini sia ad oggi il faro assoluto del tennis femminile italiano è fuor di dubbio. La sua cavalcata del 2024 ha rapito un’Italia che sta vivendo tempi mai avuti nel tennis. E per quanto riguarda lei, è l’evoluzione di un cammino partito non in modo specifico in quest’anno, ma che ha avuto origini lontane, dal lavoro con Renzo Furlan e da una parte che va tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 che l’ha convinta di potersi davvero giocare le proprie carte con le big.

Dietro il suo numero 4 del mondo, ad oggi il tennis femminile italiano conta due italiane nelle prime 100: Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti, che all’aggiornamento del 4 novembre sono al numero 54 e al numero 78. Le potenziali prospettive importanti restano tutte dalla parte della prima. La marchigiana, del resto, nelle 30 ci è già arrivata nell’agosto 2023, issandosi fino al numero 29. Considerati i suoi 23 anni e una qualità di gioco comunque elevata, le possibilità di incamerare una carriera di ottimo livello ci sono tutte, e la seconda metà del 2025 per varie ragioni è la principale indiziata a mettere insieme ottime cose. Quanto alla riminese, invece, a 25 anni finora best ranking di numero 46 e sensazione che, con un po’ di lavoro soprattutto sulla prima di servizio, si possa riuscire a mettere insieme qualcosa che possa portarla a migliorarsi ancora. E se la si pensa come a una giocatrice da top 50 con stabilità, certo non sarebbe un brutto obiettivo, anzi.

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Sono uscite da poco dalla top 100 Sara Errani e Martina Trevisan. Le loro carriere, però, sono in un’altra fase e vanno avanti di conseguenza (la prima mette ancora insieme performance esaltanti, alternate ovviamente al doppio con Paolini, la seconda sta vivendo una forte crisi di risultati e ha già di suo una storia particolare). Andando indietro, c’è effettiva difficoltà a trovare nomi di peso a livello giovanile che possano definirsi in grado di dare man forte alle leve attuali del tennis tricolore.

Ad oggi il nome più quotato è fuor di dubbio quello di Giorgia Pedone, 20 anni, che a suon di ottimi risultati da agosto in poi (vittorie negli ITF di Zagabria, Piracicaba e Leme, finali a San Paolo e a Tucuman, poi quarti a Pilar e di nuovo a San Paolo) si è riuscita a inserire nelle top 200 molto brevemente. Al momento è 206, e ne resta da verificare nel tempo la tenuta a livelli più alti degli ITF W35, W50 e W75, ma già lo stabilizzare la classifica per darsi poi una spinta ulteriore nel 2025 è segnale ottimo da parte sua. Dietro di lei ci sono giocatrici che, per un motivo o per un altro, sono saliti agli onori delle cronache tennistiche, da Federica Urgesi che il suo Slam junior l’ha vinto in doppio nel 2023 a Melbourne fino a Vittoria Paganetti che soprattutto in doppio, sempre a livello di Slam junior, si è fatta valere con semifinali al Roland Garros e a Wimbledon (in singolare ha avuto molta meno fortuna). Si tratta anche della migliore italiana nel ranking junior dell’ITF, attualmente al numero 25.

Proprio a proposito di graduatoria ITF, un nome seguito da tempo c’è, ed è quello di Angelica Sara, classe 2009 che finora si è spinta fino al 152° posto ed è la 17a migliore del suo anno in tale classifica, anche se a marzo era 77a. Non ha avuto una buona annata, ma su di lei investono sia l’IMG che il Piatti Tennis Center: non una questione da poco, ed è per questo lecito pensare che, in tempi non lontani, di lei potremmo sentire parlare. Della graduatoria ITF fa parte anche Carla Giambelli, che è la prima classe 2008 del Bel Paese ed è al 225° posto in assoluto e farà parte del gruppo italiano nelle finali di Junior Billie Jean King Cup assieme a Ilary Pistola (16 anni, 280 del ranking ITF) e Fabiola Marino (anche lei 16 anni, 505 della stessa graduatoria).

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