Formula 1

Un nuovo caso in F1: di cosa si tratta e McLaren coinvolta

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Lando Norris / IPA Sport

La McLaren comanda il Mondiale dei costruttori in F1 e, quando mancano tre weekend al termine del campionato, ci sono ambizioni per riportare l’iride a Woking. La scuderia “papaya” però dovrà guardarsi dalla Ferrari, seconda a 36 lunghezze, e dalla Red Bull, rianimata da uno strepitoso Max Verstappen in Brasile (-49), sempre più vicino alla conquista dell’iride tra i piloti.

La stagione dei sospetti però si arricchisce di un nuovo caso, emerso nel corso del fine-settimana di Interlagos. Secondo alcune indiscrezioni, infatti, la scuderia britannica avrebbe iniettato un piccolissimo quantitativo di acqua all’interno dei propri pneumatici al fine di ridurne sensibilmente il surriscaldamento.

Un’accusa, ora come ora, senza fondamento, ma che sarebbe proveniente da Milton Keynes. Stando a quanto riportano le cronache, infatti, alcuni ingegneri che in passato avevano fatto parte della squadra anglo-austriaca avrebbe rivelato un modus operandi sulle mescole che, ironia della sorte, veniva osservato in precedenza dalla Red Bull.

Pertanto, nota la metodologia, i “bibitari” sarebbero certi di quanto escogitato dai rivali della McLaren nella situazione specifica. Vedremo se questo nuovo caso avrà ulteriori elementi, tali da andare a ledere ulteriormente la credibilità di un Mondiale, che già ha digerito in qualche modo le vicende dell’ala mobile posteriore proprio della MCL38 nonché del dispositivo sulla RB20 per potenzialmente intervenire in regime di Parco Chiuso.

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