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Una nuova avventura per Nicolò Martinenghi: il campione olimpico dei 100 rana allenato da un tecnico diverso

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Nicolò Martinenghi
Martinenghi / LaPresse

In cerca di nuovi stimoli. Tredici anni sono lunghi e quando si è vinto tutto quello che c’è da vincere viene il momento di cambiare. È quanto accaduto nella relazione tecnica tra Nicolò Martinenghi e Marco Pedoja. Un sodalizio attraverso cui Tete è stato in grado di fare l’en plein in vasca e conquistare dell’oro olimpico a Parigi nei 100 rana, la sublimazione del lungo percorso.

Adesso però è venuto il momento di cambiare per trovare nuove motivazioni e soprattutto prepararsi al meglio per un nuovo quadriennio a Cinque Cerchi, nell’ottica di Los Angeles 2028. Come era stato già riportato dalla Gazzetta dello Sport nei giorni precedenti, Martinenghi non sarà più seguito da Pedoja e da gennaio sarà al Centro Federale di Verona, allenato da Matteo Giunta (prima tecnico e poi marito di Federica Pellegrini).

Una decisione di natura motivazionale, in cui però ci sono state abcge delle criticità legate alle strutture. La scelta si spiega altresì dalla chiusura della piscina di Busto Arsizio, che avrebbe obbligato l’azzurro ad affrontare una stagione agonistica tra tanti spostamenti e cambiamenti di sede, tra Sesto Calende, Legnano e Cerro Maggiore. E quindi, è stata trovata la soluzione.

Come confermato da Pedoja ai microfoni di RaiSport, il termine del rapporto sarà dopo i Mondiali di nuoto in vasca corta a Budapest (Ungheria), in programma dal 10 al 15 dicembre. Una rassegna iridata a cui Martinenghi prenderà parte, essendo qualificato per quanto fatto ai Giochi, ma non arrivando in una condizione fisica scintillante, come i riscontri in Coppa del Mondo hanno evidenziato. Dal 2025, dunque, un nuovo capitolo perché la voglia di vincere c’è ancora.

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