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Editoriali

Volandri ha scherzato col fuoco: questa Italia non può fare a meno di Berrettini in singolare

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Sinenr e Berrettini
Sinner e Berrettini / Lapresse

Il lieto fine non può esimerci dal sottolineare la scelta erronea di Filippo Volandri nel primo singolare di Coppa Davis tra Italia ed Argentina. Da settimane si discuteva del ballottaggio tra Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. Il livornese ha optato per il corregionale classe 2002, sconfitto in maniera netta da Francisco Cerundolo con un inappellabile 6-4, 6-1.

A nostro avviso il capitano ha optato per la decisione sbagliata per i seguenti motivi:

  1. Musetti soffre la pressione della Coppa Davis. Non a caso, con oggi, in singolare ha collezionato 2 vittorie e ben 5 sconfitte. Il saldo è negativo anche in doppio (1-2). Si potrebbe obiettare che, con la maglia azzurra, abbia conquistato un bronzo alle Olimpiadi. Vero, ma un conto è giocare per se stessi, un altro è farlo per una squadra e dei compagni. Berrettini, al contrario, si esalta nel contesto della Coppa Davis, come testimoniano le 7 affermazioni in singolare, a fronte di sole 2 sconfitte. Ha un carisma differente, dettato anche dalla maggiore esperienza.
  2. La superficie, innegabilmente, è più favorevole a Berrettini. Musetti, per quanto abbia compiuto passi da gigante anche sul cemento, fa ancora tanta fatica sul veloce indoor, dove invece il romano va a nozze, perché gli scambi si accorciano.
  3. Il servizio, su questa superficie, rappresenta un’arma determinante. E se la battuta di Berrettini è una delle migliori in circolazione, di sicuro non si può considerare un punto di forza di Musetti, che oggi ha servito solo il 48% di prime palle, ottenendo un deficitario rendimento del 36% con la seconda.

Tutto è bene quel che finisce bene: l’Italia, pur con qualche patema di troppo, ha raggiunto l’obiettivo della semifinale. Ma da adesso in poi non si potranno sbagliare nuovamente le scelte. Il doppio dell’Australia non è quello dell’Argentina e potrebbe riservare amare sorprese anche a Sinner e Berrettini: il campione olimpico Matthew Ebden sarà affiancato da un altro ottimo specialista come Jordan Thompson, vincitore degli US Open 2024 insieme a Max Purcell, non convocato per le Finals di Malaga dal capitano Lleyton Hewitt. Insomma, sarebbe opportuno evitare il rischio di arrivare al doppio decisivo. Perché non solo sono specialisti, ma anche tra i migliori in assoluto.

La strada che porta al possibile 2-0 porta il nome di Matteo Berrettini. Il campione romano non può temere nessuno dei giocatori rimasti in corsa. Thanasi Kokkinakis ed Alexei Popyrin sono senz’altro degli avversari ostici, ma partirebbero sfavoriti al cospetto del romano; per Musetti il discorso sarebbe diverso e sempre legato alle difficoltà della superficie. Per anni l’Italia ha anelato di poter schierare in Coppa Davis Matteo Berrettini e Jannik Sinner, la coppia d’oro che il mondo ci invidia. Per un motivo o per un altro, non succedeva mai: possibile che ora possa permettersi di non schierare entrambi in singolare? Già in doppio ci hanno dimostrato cosa possono fare insieme. Schierarli in singolare è un lusso che sarebbe delittuoso sperperare.

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