Atletica

Andrew Howe: “Ancora un anno, con Donato mi sento rinato. Furlani? Penso a Kobe Bryant…”

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Howe / Lapresse

Andrew Howe aveva dichiarato che si sarebbe ritirato nel 2023, poi ci ha ripensato e nel corso della stagione ormai conclusa ha disputato soltanto una gara: 7.14 metri a Castelporziano l’8 maggio 2005. Il 39enne laziale, argento nel salto in lungo ai Mondiali 2007 (con tanto di record italiano di 8.47) e Campione d’Europa nel 2006, punta a gareggiare anche nel 2025 e si è affidato a Fabrizio Donato, allenandosi insieme ad Andy Diaz, bronzo nel salto triplo alle Olimpiadi di Parigi 2024.

Andrew Howe ha parlato a lungo di questo ultimo sogno durante la puntata di Sprint2u, trasmissione del canale YouTube di OA Sport: “Da giovane ho fatto delle belle prestazioni, ma il periodo in cui realmente ho imparato a essere atleta è quando mi sono allenato con Fabrizio: in quel periodo ho detto ‘questa è atletica leggera, questo è essere sportivo’, ho saltato di nuovo otto metri, ho corso in 20.47 senza preparazione“.

L’azzurro ha poi proseguito: “Quando mi ha riaccolto sono stato felicissimo, mi si è risvegliata l’emozione perché, se lui ci crede, allora ci credo anche io: lui ha fatto 17.40 a 41 anni, parliamo di una cosa enorme, non c’è nessuno al mondo che ha fatto una roba simile. Io attingo da uno che lo ha fatto prima di me. L’atletica è bella, non voglio finire pensando che avrei voluto fare un altro sport: è la cosa che vogliamo trasmettere, noi ci divertiamo“.

Andrew Howe si è soffermato sulla sua attuale condizione fisica: “Sto bene, siamo a un buon punto, ora andremo a Tenerife, ci alleneremo insieme. Mi sento rinato, ma rimaniamo umili. Tutti i giorni mi alleno. Voglio portare la nostra visione dell’atletica”.

Un passaggio anche sull’enorme talento di Mattia Furlani, che quest’anno ha rasentato il primato nazionale ed è salito sul podio a Olimpiadi, Europei e Mondiali Indoor: “Sono super contento, è un giovane molto bravo, simpatico e umile, ascolta e potrebbe ascoltare di più. Ha un grandissimo futuro davanti, penso che il record italiano non durerà ancora tantissimo. Mi affido a una cosa che diceva Kobe Bryant: “Guardatemi perché dovete battermi”. Da giovane si devono guardare i grandi perché li si vuole battere“.

VIDEO ULTIMA PUNTATA SPRINT2U

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