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Barazzutti: “Musetti: la continuità per entrare in top10. Vedo un terzo incomodo tra Sinner e Alcaraz”

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Jannik Sinner e Lorenzo Musetti
Musetti - Sinner / IPA Sport

Ci si prepara per una nuova avventura. La off-season del tennis tiene banco e i giocatori sono alle prese con la preparazione fisica e tecnica in vari luoghi, in vista della ripresa agonistica programmata per fine dicembre, a cavallo tra 2024 e 2025. Il primo obiettivo importante saranno gli Australian Open (12-16 gennaio 2025).

Lorenzo Musetti ha vissuto un’annata significativa dal punto di vista agonistico e personale. La conquista della medaglia olimpica e il raggiungimento delle semifinali a Wimbledon sono state le punte della stagione del toscano, considerando anche il suo essere diventato papà del piccolo Ludovico in primavera. Un contesto in evoluzione, dunque, in cui Lorenzo (n.17 del mondo) ambisce ancor di più alle posizioni di vertice. Ne abbiamo parlato con Corrado Barazzutti, che fa parte dello staff tecnico del carrarino al fianco di Simone Tartarini già da qualche tempo e sa benissimo quali sono i passi da compiere per Musetti.

Corrado, prima domanda: la collaborazione con Lorenzo Musetti proseguirà, quali sono i programmi?

Sì, assolutamente. Sto lavorando con Simone Tartarini a Montecarlo per gli allenamenti in questa importante fase dell’annata. Non abbiamo ancora pianificato il tutto, ma a grandi linee sarà come è già stato, dividendoci con Simone quando sarà opportuno, specialmente negli impegni in Europa“.

Con Musetti si è sempre un po’ intransigenti perché con il suo tennis fascinoso sa esaltare e quindi si creano aspettative. Che cosa gli manca per fare il definitivo salto di qualità?

Anzitutto io direi che Lorenzo è stato protagonista di una grande stagione per i risultati che ha ottenuto e i miglioramenti compiuti. Su cosa deve lavorare? Sulla continuità. Non sto scoprendo certo l’acqua calda. Lui ha un tennis che gli può consentire di giocare contro i migliori, a Vienna contro Zverev indoor l’ha dimostrato. Tutto sta nell’avere più consistenza con i fondamentali, in particolare col servizio perché con quel colpo si può comandare lo scambio. Ci stiamo lavorando e sono fiducioso da questo punto di vista“.

Lorenzo spesso parla di obiettivo top-10, lei cosa ne pensa?

È nelle sue possibilità, a patto chiaramente che dia seguito ai suoi miglioramenti e soprattutto giochi con la continuità necessaria per fare dei passi in avanti“.

Parlare di continuità fa venire inevitabilmente in mente Jannik Sinner. Lui può essere un modello anche per Musetti?

Ogni giocatore è diverso e ha certe caratteristiche. Sicuramente, Jannik per la sua dedizione e la voglia di migliorarsi sempre è un riferimento, ma io credo che ci siano anche delle qualità che poi portano a raggiungere certe posizioni“.

Ci può spiegare meglio il concetto?

Quello che intendo è che spesso quando si parla di Sinner si sprecano tante parole, anche giustamente, nella descrizione della sua voglia di lavorare. Non è però solo quella che giustifica certi risultati. Questo ragazzo gioca benissimo a tennis, è in grado di eseguire colpi di una difficoltà assoluta con una semplicità che neanche ce ne rendiamo conto. Ci troviamo al cospetto di un tennista straordinario“.

Sovente si parla dei picchi di rendimento di Carlos Alcaraz e del fatto che se entrambi dovessero incrociarsi al 100%, lo spagnolo ne uscirebbe quasi sempre vincitore. Lei che cosa ne pensa?

È un ragionamento un po’ complicato per quanto mi riguarda. Lo spagnolo può avere maggiori soluzioni di Jannik e quando gioca bene può creargli dei problemi, però è sempre da vedere se Alcaraz sarà in grado di rendere più frequenti queste punte, al cospetto di un Sinner che sale di livello anno dopo anno e lo fa con costanza. Sicuramente, in questo momento, i due hanno un po’ creato un vuoto alle loro spalle“.

Chi pensa possa inserirsi nel loro confronto per il vertice?

Sono convinto che Holger Rune sia quello più attrezzato per farlo. Ha il gioco, la preparazione fisica e la voglia di arrivare. E poi io spero anche in Musetti, ovviamente, anche per le sue qualità. Allo stato attuale delle cose, credo comunque che Sinner e Alcaraz siano un po’ da soli“.

Un 2024 in cui Sinner ha vinto tanto e il tennis italiano ha fatto altrettanto. Crede che quest’anno sia stato un unicum, oppure ritiene che il livello sia questo?

Penso che il nostro movimento sia al top, non credo alla teoria dell’allineamento dei pianeti. Abbiamo una situazione, specialmente tra gli uomini, che è invidiabile. Jannik è n.1 del mondo e ha 23 anni, quindi con ampie possibilità di continuare a crescere tecnicamente e fisicamente. Alle sue spalle ci sono giocatori altrettanto giovani che hanno grandi possibilità di salire di livello. Oltre a Musetti, ci sono Cobolli, Arnaldi, Darderi e io credo anche tanto in Luca Nardi per le sue qualità tecniche. Non dimentichiamoci di Matteo Berrettini e di quanto sia stato importante in Coppa Davis. L’Italia ha vinto due volte consecutive l’Insalatiera e, oggettivamente, un caso non è“.

Al femminile, invece, alle spalle di una Jasmine Paolini straordinaria c’è un po’ meno?

Sì, questo è vero. Jasmine e il suo tecnico Renzo Furlan hanno fatto un lavoro incredibile e questo può essere anche da stimolo per le altre ragazze. Non c’è lo stesso fermento che c’è tra gli uomini, ma credo che anche al femminile qualcuna arriverà. In questo senso, sono molto contento della vittoria in BJK Cup a Malaga“.

Chiudiamo la chiacchierata su un tema spinoso e non so se lei avrà voglia di affrontarlo…Mi riferisco alla vicenda “Clostebol” di Sinner. In questo momento se ne sentono di tutti i colori, lei cosa ci dice?

Guardi, a differenza di altri che si sono esposti sulla vicenda, io francamente ne so troppo poco per esprimere un giudizio. Posso solo dire quello che già si sa, cioè che Jannik non ha fatto uso di questa sostanza per alterare le sue prestazioni. Per cui, il mio augurio è che la vicenda si chiuda in una piena assoluzione per la stima che ho per il ragazzo e il suo staff. Inutile aggiungere altro“.

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