Canoa
Canoa velocità, Gabriele Casadei: “Tacchini in barca mi dice una parola magica. Il fuoco non si è spento”
Nel nuovo appuntamento con Focus, trasmissione, andata in onda sul canale YouTube di OA Sport e condotta da Alice Liverani e Jacopo Perugini, è stato ospite Gabriele Casadei, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Parigi 2024 assieme a Carlo Tacchini nel C2 500 maschile della canoa velocità.
Le sensazioni legate alla medaglia olimpica: “Questa medaglia è stata un po’ come un cerchio che si chiude. Io e Carlo abbiamo lavorato molto su questa barca, purtroppo in poco tempo, perché è una barca molto giovane, che prepariamo da due anni solamente, mentre in genere gli altri equipaggi vengono preparati in tanto tempo. Noi abbiamo lavorato molto, ci abbiamo creduto tantissimo fin da subito, perché sapevamo che si poteva fare bene. Lavorando ogni giorno, con molta costanza, siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, ma non solo, anche l’anno prima Giochi Europei di Cracovia siamo riusciti a vincere, quindi siamo molto soddisfatti entrambi di questa barca, che sta andando bene e speriamo continui“.
Dagli inizi della carriera all’argento alle Olimpiadi: “Io ho iniziato da otto anni circa e alla mia prima gara mi ricordo che ero ancora piccolino, quindi nell’età della Canova Giovani, quindi veramente piccolo, Carlo Tacchini era appena tornato dalle Olimpiadi di Rio, e fu proprio lui a premiarmi in questa gara della Canoa Giovani. Pensare, dopo otto anni, di salire in barca con lui e vincere una medaglia alle Olimpiadi, diciamo che è qualcosa di particolare. L’Olimpiade è sempre, sempre l’Olimpiade, il sogno di tutti. Fin da quando sei piccolo sogni quello, sogni anche solo di partecipare. Partecipare e vincere la medaglia segna molto. Difficoltà vere e proprie, per fortuna, non credo di averne mai avute. Da quando ho iniziato è sempre stato un crescendo, negli ultimi anni ovviamente più lento, perché quando si arriva un po’ più in alto, crescere diventa difficile, però comunque anche coi risultati è sempre stato un crescendo, quindi difficoltà, come infortuni o cose del genere, per fortuna ad oggi niente, e speriamo che sia così per un po’ ancora“.
La gara tutta in rimonta a Parigi 2024: “Questo modello di gara è quello che facciamo noi, è nostro proprio, non lo fa nessuno, lo facciamo solo noi, per le nostre caratteristiche fisiche. Sembra che noi partiamo piano, ma ti assicuro che sono gli altri che partono forte. Noi per le nostre caratteristiche partiamo al massimo, come bisogna partire, solo che gli altri in partenza ne hanno molta, però a nostro favore, il nostro asso nella manica, sono questi ultimi 100 metri, che sappiamo di avere migliori di tutti, proprio per nostre caratteristiche. Arrivando entrambi dai 1000 metri, quindi distanza un po’ più lunga, essendo i 500 metà distanza, siamo più pronti sul finale, e lì Carlo dice la parolina magica, ‘Andiamo!’, e quando Carlo dice questa parola io cerco di partire più forte che posso fino alla fine, e questo è stato. Nei nostri ultimi 100 metri ci siamo subito accorti che ne avevamo ancora, e lì si chiudono gli occhi e si arriva fino alla fine, sperando che le cose vadano bene“.
Gli stimoli per il futuro dopo l’argento ai Giochi: “A me in realtà ha dato ancora più carica, non ti nascondo che all’inizio, subito dopo le Olimpiadi avevo proprio bisogno di riposare, di staccare un pochino la testa, perché comunque si arrivava da un periodo molto intenso, però appena ho ricominciato ad allenarmi per questa nuova stagione sono stato molto carico fin da subito, quindi a me non ha appagato, cioè mi ha appagato perché comunque sono molto soddisfatto di questo di questo risultato, però comunque non ha spento il fuoco. Poi comunque abbiamo sempre obiettivi grossi ogni anno, e quest’anno che viene ce n’è uno non come le Olimpiadi, ma comunque molto molto importante, che sono i Mondiali Assoluti, che saranno a Milano, quindi in casa, in Italia, vicino a dove abito io, e quindi si cercherà di fare il meglio possibile“.
Il momento più bello dopo la vittoria dell’argento olimpico: “Il momento veramente più bello è dopo la gara, quando vedi il tabellone con l’Italia seconda, all’inizio non si realizza molto la classifica, perché è un arrivo un po’ corto, un po’ chiuso, e dopo l’arrivo, io mi ricordo che Carlo era abbastanza convinto di essere arrivato a podio, io non molto, ma per il semplice fatto che mi son girato, mi sono guardato intorno e c’erano cinque equipaggi che esultavano, e quindi mi son messo a fare i conti, e ho detto ‘Ma come, in cinque che esultano? Vuol dire che qua siamo un po’ distanti dal podio’. Poi abbiamo aspettato, Carlo mi ha detto ‘Guarda, fidati, aspetta, guarda che io mi son visto a podio, sono abbastanza sicuro, podio sicuro’. Quando ho visto Italia seconda dietro la Cina, un’esplosione di emozioni incredibile, direi che è proprio questo il momento più bello, perché comunque quando vuoi qualcosa tanto, e in quell’esatto momento lì realizzi che ci sei riuscito, ce l’hai fatta, è bello“.