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Caso Sinner, parla un ex membro del TAS di Losanna: “Il rischio di una condanna c’è”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Jannik Sinner ha vissuto un 2024 da sogno a livello sportivo vincendo due titoli Slam, le ATP Finals e la Coppa Davis. Risultati che lo hanno proiettato in vetta al ranking ATP con ampio margine sulla concorrenza, grazie ad una costanza di rendimento impressionante nell’arco della stagione. Il tennista azzurro deve però purtroppo fare ancora i conti con il ricorso della WADA per la sua positività al Clostebol. Una vicenda a dir poco controversa e intricata, con tanti punti interrogativi in sospeso.

L’avvocato Angelo Cascella, esperto in diritto internazionale ed ex membro del TAS di Losanna, ha provato a fare chiarezza sulla situazione (fonte: Sport Mediaset): “Essendo state effettuate delle analisi ed essendo stata dimostrata la sussistenza di tracce dopanti, l’atleta rischia una condanna da uno a due anni. In questi casi possono sussistere il dolo oppure colpa o negligenza. Nel primo caso la condanna può arrivare sino a quattro anni di squalifica, nel secondo, come richiesto per Sinner, si va da uno a due anni“.

Sui motivi del ricorso della WADA:La norma prevede che sia vietato trovare all’interno delle analisi a cui viene sottoposto un atleta sostanze inserite nella lista delle sostanze proibite. Se nelle analisi di sangue o urine vengono trovate sostanze vietate di cui atleta e staff sono perfettamente a conoscenza, in questo caso scatta la responsabilità dello sportivo. Lo stesso è infatti responsabile delle sostanze che vengono trovate nel suo corpo e, nel caso di Sinner, alcune di esse sono state rilevate nei controlli svolti il 10 e il 18 marzo 2024. L’atleta avrebbe avuto il diritto di svolgere delle contro-analisi, tuttavia ha preferito non richiederle e per questo motivo è stato automaticamente sospeso. Sinner ha fatto ricorso in entrambe i casi e la Federazione gli ha consentito di tornare a giocare immediatamente. Avendo però trovato delle sostanze nelle analisi, l’atleta ha dovuto giustificare la sussistenza delle stesse, spiegando l’origine di questa presenza. Usufruendo di un tribunale indipendente, l’ITIA ha sentito Sinner, i testimoni e i suoi periti ritenendo come non ci fosse responsabilità da parte dell’atleta. Nonostante ciò, la WADA ha legittimamente esercitato il diritto d’appello impuntando presso il TAS la decisione“.

Sulle recenti dichiarazioni del direttore generale della WADA, che ritiene Sinner responsabile della contaminazione (seppur non causata volontariamente):Il direttore si è attenuto all’applicazione delle norme: l’atleta è responsabile anche dello staff di professionisti che lo affianca. Se ci sono degli errori dello staff, questi influiscono sulla posizione dell’atleta e ciò può portare a una squalifica. Questo è il principale motivo per cui la decisione dell’ITIA è stata impugnata dalla WADA. L’Organizzazione Mondiale Antidoping non ha detto che Sinner ha appositamente violato le norme, ma ha contestato una colpa o negligenza. Non dobbiamo dimenticare come le norme antidoping siano state stilate a tutela della salute degli atleti. In questo caso andiamo a parlare di steroidi anabolizzanti, quindi vietati perché rischiano di creare danni alla salute dell’atleta“.

Sulle possibili attenuanti che ridurrebbero l’eventuale squalifica:Ho verificato che in questi mesi ci sono stati altri tennisti che sono stati squalificati per alcuni mesi per altre situazioni di doping. È chiaro che altre situazioni che possono sembrare simili, alla fine non sono identiche; quindi, ogni caso fa storia a sé. Quella diversità può portare da una pena rispetto a un’altra. Il rischio di una condanna c’è, ma nello stesso tempo è possibile che le parti in questi mesi si sentano e si possa trovare un accordo a titolo transativo su qualcosa che vada bene a entrambe e sospendere il giudizio dell’udienza visto che non arriverà prima della primavera 2025. Come mi è già capitato, si potrebbe anche trovare una conciliazione in sede d’udienza o anche prima della stessa. Bisognerà inoltre vedere cosa sarà inserito nelle pagine difensive. Il giudizio del TAS può affrontare ex-novo la questione, quindi possono esser risentiti testimoni, i periti di cui si è avvalso Sinner per giustificare varie cose, però di fatto il giudizio sarà lungo. Da lì bisognerà capire quale sarà la scelta processuale che gli avvocati di Sinner intenderanno adottare“.

Sulle eventuali conseguenze economiche di una squalifica per Sinner:I contratti di sponsorizzazione in genere contengono delle clausole che, in caso di positività all’antidoping, possono portare all’annullamento di un contratto stesso o al pagamento di penali a carico dell’atleta stesso che possa esser trovato positivo. Il rischio per l’atleta è di andare incontro a delle sanzioni, con la WADA che ha chiesto una squalifica da uno a due anni, quindi puntando su colpa o negligenza“.

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